Mario Brunello, Jack Dorsey, John Micklethwait

 

IDEE IN VIAGGIO

PER IL FUTURO DEL NORD-EST

Dal 27 aprile all’1 maggio la quarta edizione del Festival della Città impresa. Molti ospiti: da Marzotto al fondatore di Twitter

 

 

VENEZIA - L’idea è quella della «metropoli policentrica»: non solo una vasta area urbanizzata o una città diffusa; e neppure una resa di fronte all’avanzata inesorabile del cemento armato, alle metastasi del territorio e alla sconfinata distesa dei capannoni. E’ anzi un agglomerato funzionale, uno spazio organizzato dove il rapporto tra edilizia abitativa e industriale va ripensato.

Ed è policentrica perché i «campanili», le culture particolari, non sono in discussione; ma anzi vanno messi in rete: con infrastrutture fisiche (dall’alta velocità ferroviaria fino ai sistemi di trasporto metropolitano), e della conoscenza (sistemi universitari integrati, centri del design e del fashion, banda larga).

Una rete in vista di un obiettivo: la candidatura di “Venezia con il Nordest” a capitale europea della cultura 2019; ma anche una diversa configurazione per consentire alle imprese del territorio di competere su scala globale grazie a servizi di eccellenza.

Se ne è parlato ieri al “Telecom Italia future centre” di Campo San Salvador (Venezia) nel corso della presentazione della quarta edizione del “Festival delle città impresa” (dal 27 aprile al primo maggio) intitolata “Far viaggiare le idee. Infrastrutture e reti ad alta velocità per la metropoli capitale europea della cultura 2019”. Iniziative in tutti i principali “quartieri” a cominciare dall’apertura del 27 aprile a Castelfranco Veneto con il premio “Giorgio Lago”; seguiranno eventi a Padova e a Trieste, a Pordenone, Trento, Gorizia e Venezia. Tra gli ospiti, big dell’economia come Fabrizio Palenzona, Matteo Marzotto a Andrea Tomat; e i protagonisti della cultura come Boris Pahor e Pedreg Matvejevich.

Tra gli eventi, quelli in diretta streaming di “Telecomincontra”: con il violoncellista Mario Brunello (il 28 a Villa del Conte, Padova), con il direttore dell’Economist John Micklethwait (il 29 a Rovereto, Trento) e con il fondatore di Twitter Jack Dorsey (il 30 a Schio, Vicenza).

Inoltre, sono previsti quattro percorsi culturali: quello del vino (varie tappe, dalla Valpolicella al Collio); “A regola d’arte”, proposto da Brunello e nato dall’esperienza di “Antiruggine” (movimento che riunisce dentro un “capanon”, ex officina di un fabbro, musicisti e scrittori che si confrontano sul loro lavoro); “Art&co.2011”, tra arte e impresa, costituito da tre progetti (“A beautiful day”, otto workshop artistici in aziende; “Car, un nuovo paesaggio”, a cura di Riccardo Benassi che destruttura una Porsche 911 in nove istallazioni; e infine “A future love story”, riflessione sulla zona industriale di Villa del Conte); e infine quello musicale, che porterà ad Asolo e a Tavagnacco l’Arena di Verona Bass Quintet.

Ma forse la metropoli policentrica non basta: occorre una “capitale”. «Il territorio l’ha persa – ha affermato ieri il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat -: ora si tratta di recuperarla. Insomma, Venezia va posta al centro di una immagine ideale, come Firenze, Roma e Napoli. E poi la “capitale europea” ha valore simbolico e culturale: non solo per la storia, ma anche per il presente, perché riconosce la centralità del territorio in un ambito più vasto».

Il primo passo è il dialogo. «Le singole realtà della zona – ha affermato il responsabile progetti di comunicazione Telecom Italia Massimiliano Tarantino – devono parlare tra di loro, altrimenti non si va da nessuna parte. Di qui le comunicazioni, necessarie per la crescita economica e culturale. A proposito, Venezia passerà presto alla fibra ottica».

Il festival è sostenuto anche da Unicredit. «Perché – ha spiega il responsabile del territorio Nordest della banca Claudio Rigo – dopo la nostra riorganizzazione (ora, in seguito a fusioni, è un solo istituto) abbiamo scorto due fattori di sviluppo: internazionalizzazione e turismo. E il festival è una piattaforma di dibattito per coagulare interessi diversi».

Nel progetto della metropoli si parla anche di capannoni. Per il direttore del festival Filiberto Zovico «il paesaggio va ridisegnato»; «anche se – ha concesso il segretario regionale Cisl Veneto Franca Porto – certe brutture sono “figlie nostre”, fanno parte della nostra storia». Perché «senza impresa – ha affermato il sovraintendente Fondazione Arena di Verona Francesco Girondini – non c’è cultura; ma è anche vero il contrario: senza idee, il territorio si fa più povero».

 

Marco de' Francesco

Corriere del Veneto

9 aprile 2011

lettera al direttore di Fabio Novella