Corrado Passera

FINANZA E RICERCA

INTESA, SCOMMESSA INNOVAZIONE

PADOVA CAPITALE DELLE START-UP

Le imprese nano-tech incontrano fondi e investitori

L'iniziativa del gruppo bancario e della fondazione Cariparo

 

PADOVA - «Una collaborazione con risultati concreti». Perché secondo il Ceo di Banca Intesa Sanpaolo Corrado Passera l’«alleanza» con Fondazione Cariparo avvicina il mondo della finanza a quello dell’innovazione tecnologica e della ricerca. “Fondendo” due iniziative, concluse ieri all’università di Padova.

La prima, “Intesa San Paolo start-up initiative”, giunta alla sua sesta edizione in poco più di un anno, ha consentito ad oltre 150 imprese in avvio (su 550 contattate per le selezioni) di accedere a una fase di formazione per preparare il business plan e gestire incontri con potenziali investitori, grazie al supporto del comparto corporate della banca e di Maverick Angels, rete di investitori informali focalizzati su neo imprese.

Ma nell’ultima edizione, Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo di partnership con Veneto Nanotech e il distretto tecnologico Imast per organizzare insieme “Nanochallenge and Polymerchallenge 2010”, premio nato dalla cooperazione tra il Distretto veneto per le nanotecnologie e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sono state perciò selezionate imprese del settore delle nanotecnologie e dei materiali polimerici e compositi.

E al termine della presentazione di fronte a “business angel“ (investitori privati con ampie disponibilità finanziarie, che mettono a disposizione risorse e conoscenze tecniche specifiche nell'avvio di imprese in settori a elevata crescita) fondi di seed e venture capital, corporates e privati, le Start-up sono state valutate da una giuria internazionale; i progetti con maggiori consensi hanno ricevuto da Veneto Nanotech e Imast premi complessivi per 600mila euro, destinati a finanziarne le fasi di sviluppo.

In gara diverse imprese venete: Ananas Nanotech di Padova, proprietaria di un brevetto internazionale per sistemi di nanoparticelle biocompatibili che agiscono come amplificatori molecolari; Nanà Innovations di Padova, azienda di produzione e vendita di pentole “high-tech”; Nanotrend di Verona, con brevetto che permette di identificare masse minime di cancro alla prostata, grazie alla combinazione di anticorpi anti-tumorali selettivi e nanovettori di strumenti diagnostici e terapeutici; infine Quid di Vicenza, che sostituisce materiali preziosi come il platino o il rodio con altri a basso costo e progettati per migliorare prestazioni e longevità.

Ma alla fine l’ha spuntata “Kristalia” di Mumbai, team nato dalla collaborazione di una azienda indiana e i ricercatori della Nanofab di Venezia che, grazie all’innovativo progetto che permette di ricoprire con nano strutture la polvere di diamanti per usi industriali, si è aggiudicata il premio messo in palio da Veneto Nanotech, 300mila euro. «Con la deposizione di queste nano strutture di carburo di titanio – spiegano i ricercatori del team vincitore -, il diamante risulta protetto e quindi utilizzabile per periodi molto più lunghi».

Previste, per il prossimo anno, tappe internazionali per far conoscere le start-up a finanziatori di Londra, Francoforte e Tel Aviv. Secondo Antonio Finotti, presidente della Fondazione Cariparo, «la promozione dell’innovazione è un efficace motore di sviluppo in grado di accorciare i tempi della crisi. Se però la ricerca non ha ricadute concrete, non svolge appieno la propria funzione. Di qui l’esigenza di trasferire conoscenze alle aziende: ne beneficiano sia le imprese che la ricerca».

 

Marco de' Francesco

Corriere del Veneto, 27 novembre 2010