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Immagine anti ecomostro reperibile in rete

 

Altanon, commercianti pronti

alla battaglia legale

«L'eco-mostro è la nostra fine»

Sì della Lega al progetto; il Pdl si smarca


 

FELTRE - Altanon, i commercianti sul piede di guerra dopo la decisione del consiglio comunale dell'altro ieri di dare il via al progetto edilizio che annovera un centro commerciale di 2.050 metri quadrati, un supermercato di 1.300, un negozio di elettronica di 1.200 e diversi palazzi.

«Abbiamo 60 giorni per inoltrare all'amministrazione le nostre contro-deduzioni - afferma il presidente della consulta Ascom Guido Pante - ma se non cambierà nulla ricorreremo al Tar. Ci muoveremo a 360 gradi perché lo scempio non si compia».

Secondo Pante ci sono diverse ragioni per opporsi al progetto. «Come commercianti - continua Pante - sappiamo che in piena crisi aprire centri commerciali significa pianificare la fine dei negozi del centro. Come cittadini, ci opponiamo a questa mostruosità, destinata a danneggiare la città da diversi punti di vista: paesaggistico, visto che il cemento coprirà lo spettacolo della Cittadella; turistico, perchè l'intervento rende Feltre meno appetibile. In Europa si valorizzano le cittadine storiche; noi diamo
vita ad un quartiere anonimo isolato dalla zona vecchia».

La votazione dell'altro ieri ha riseravato qualche sorpresa: il fronte della
maggioranza non era compatto. Il piano degli interventi sull'area è stato approvato con 9 "sì", 7 "no" e 4 astenuti, tra cui l'Udc Andrea Pozzobon ma anche i pidiellini Cristian Tatto, Laura De Bastiani e Dario Bond.

Una spaccatura nella giunta di centrodestra? «No - dichiara il sindaco, il senatore del Carroccio Gianvittore Vaccari -; so di avere dei consiglieri responsabili, con i quali ho un rapporto sincero». Perchè tanta opposizione al progetto? «Perchè - continua Vaccari - molti hanno confuso il piano particolareggiato, che è scaduto, con il Pat, che indica le volumetrie edificabili: e in base a questo strumento urbanistico, la Pontalpi Srl (l'impresa edile) esercita i propri diritti». Ma non si deturpa la città? «Mi fido di quello che ha fatto la passata amministrazione - termina Vaccari -; il progetto urbanistico è infatti successivo ad un vincolo ambientale».


Secondo Bond, invece, quella dell'altro ieri è solo una battaglia, ma la partita è lunga e l'esito per niente scontato. «Non c'è un duello politico con la Lega - afferma Bond -; ieri i consiglieri hanno votato in piena coscienza e si sono assunti le proprie responsabilità di fronte alla cittadinanza. Mi divide dalla Lega la "visione" della città: questo intervento mi fa paura, perchè a Feltre ci sono già 800 appartamenti sfitti, e costruirne di nuovi peggiorerà la situazione».


Tra commercianti e politici spuntano anche i cittadini comuni, riuniti sotto la bandiera di Facebook "No agli scempi architettonici a Feltre". «Quel mostro lo chiamano "progresso" - afferma il promotore Riccardo Sartor - ma è un "pregresso" o un "regresso": un ritorno alla devastante tipologia edilizia anni '70. Non ne avevamo bisogno. E anche noi stiamo preparando delle contro-deduzioni».

 Marco de' Francesco

Corriere del Veneto

3 settembre 2009

                                                                                     altri casi di speculazione edilizia