Contro i sicofanti della politica della ferocia e del giornalismo a microfono armato

pugno stopLa caccia all'uomo è lo sport preferito dell'uomo solidale - e cioé dell'animale mediatico di maggior successo nella società contemporanea. Costui si associa pubblicamente alla purezza della vittima e si dichiara difensore dei più deboli; ma ciò non basta per essere notato: deve categorizzare il colpevole e stigmatizzarlo in container sociali di basso profilo e non difendibili. Altrimenti, non avrà mai successo nella piazza mediatica: questa, composta per lo più da frustrati, ha bisogno di individui come lui. Si tratta di un meccanismo psicologico e sociale di non immediata comprensione; ma 25 anni fa avevo scritto, a proposito, un brevissimo pamphlet. Ignorato ai tempi, a mio avviso spiega il successo della politica e del giornalismo del manganello mediatico.      

Società del terrore e società del timore

wallenstein 2Nell'agosto del 2004 scrissi, in fretta e furia, questo breve saggio. In realtà avevo preso un po' la palla al balzo, come si suol dire. Mi era stato affidato il compito di scrivere un libriccino sulla scoperta di un quadro, "La Madonna di Piazza di San Pietro in Casale" e di tenere una pubblica concione per favorirne la vendita e la diffusione. Ne approfittai per trasmettere al pubblico uno dei fondamenti del mio pensiero del tempo, e cioé la differenza, già notata da Leopardi, tra terrore e timore. A mio avviso, questo concetto poteva essere utilizzato per descrivere due tipi di società: quella classica e quella odierna. Una nota caratteristica: avevo imparato, in breve tempo, il discorso a memoria. Ora, trattandosi di 25mila caratteri, mi chiedo ancora come abbia fatto.     

La pittura astratta, figlia della paura

bibemusNume tutelare: Quando nel 1980 si tenne la mostra di Balthus a Venezia, gens lucifuga emerse dalle nebbie dell'arte contemporanea - con un po' di timore e alla chetichella, come gli "Atleti della fede" al termine della Rivoluzione. I pittori figurativi uscivano dai rifugi ove erano stati cacciati dalla cultura ufficiale. E chi per lungo tempo era stato considerato impossibile o morto si riscopriva vivo e psicologicamente integro, e pensava di avere mantenuto animata la sostanza di un metodo che era esistito sin dalla notte dei tempi. Depositari di segreti atavici e sacerdoti di un tempio vacillante, sono forse i vincitori di una contesa di importanza mondiale; infatti, se l'arte concettuale − che si basa in gran parte sul rapporto biunivoco segno (o gesto) - significato − è un linguaggio che si esaurisce nello spendersi, ed è quindi morta, la pittura figurativa, che è polisensa, mantiene anche quando non vale un granché un'accezione importante: lo spirito di conservazione della cultura occidentale.

Lettera sulla Poesia

poesiaIl poeta è un mago e un sicario, e trova parole che uccidono il senso comune. Tutto muore sotto la penna del poeta: i più vasti imperi, i sentimenti più accesi e le epoche in genere. Benché la sua professione abbia di rado un significato commerciale e solo con difficoltà possa essere compresa nel profondo, la sua ambizione è la più vasta e potente che si conosca: perché un poeta, un grande poeta, è colui che, solo in mezzo al genere umano, riconosce tra tutte le cose quel materiale incombusto che può accendersi e consumarsi sotto l'imperio di una penna. Il potere della metafora e la volontà trasfiguratrice del genio non lasciano nulla di intatto - ed intere categorie di cose e generazioni di persone passano e si consumano nello spendersi dell'inchiostro.

 

Le false notizie, una tesi in cerca di conferme

bloch marc

«La verità non ha mai vinto, ma è sempre stata, invece, un mezzo per la vittoria, come la spada». Max Stirner, L'unico e la sua proprietà, Parte Seconda, II, III

 In un celebre romanzo di Jonathan Swift (Gulliver's travels into several remote nations of the world, Benj. Motte, London, 1726) il protagonista sbarca nell'isola di Glubbdubdrib. «E' grande circa un terzo dell'isola di Wight, ed è straordinariamente feconda: ne è governatore il capo di una certa tribù composta tutta da maghi». La caratteristica più saliente del Paese è che la corte è servita da domestici dell'altro mondo. Infatti, «per mezzo della sua virtù negromantica il governatore può chiamare chi voglia dal regno dei morti e costringerlo a prestargli servizio per non più di ventiquattro ore». Una volta abituatosi alla novità, Gulliver si lascia un po' prendere la mano. 

Waqa si ritira

memlingSecondo un'antica fiaba Oromo (Etiopia), c'era un tempo "in cui Waqa (divinità Oromo) era molto vicino alla terra, e la gente poteva chiedergli qualunque cosa le servisse. Quando era vicino alla terra c'era sempre abbondanza di pioggia.

Una volta, Waqa mandò a chiamare tutti gli animali e disse loro: «Potete parlarmi liberamente ed anche lamentarvi delle cose che vi fanno soffrire».

Allora gli animali si riunirono davanti a Waqa.

Il primo ad essere invitato a parlare da Waqa fu l'asino. Gli si fermò davanti e disse: «O Waqa, mi hai chiesto di parlare, ma io devo soltanto ringraziarti. Non ho motivo di lamentarmi».

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