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Uno sguardo al mondo

Diferencias en la vida: ¿qué es mejor?

Spesso ci si accorge di reali differenze tra nazioni e stili di vita solo quando le si tocca con mano, quando si spende tempo con persone del posto e quando – anche con difficoltà – si riesce a percepire qualcosa che né i giornali né i programmi tv sanno trasmettere.

Come le tante “conquiste” sociali che spesso diamo per scontate, ma che di scontato non hanno nulla.

Di recente ho avuto occasione di visitare un stato sudamericano, un paese con alte potenzialità per sviluppo industriale, turistico ed ambientale; ma che risente di un forte divario sociale nonostante il collante del patriottismo e della Rivoluzione.

Pochi giorni utili per notare quanta differenza ci sia ancora oggi, tra i servizi di cui godiamo in Italia, ad esempio in ambito di vivibilità, di igiene, di viabilità, di sicurezza in ambito lavorativo, etc., rispetto ad altre realtà nel mondo.

Penso alle lamentele di noi tutti per ritardi, errori, disguidi; ma visitando in taxi questi Paesi che alcuni definirebbero secondo mondo, girando per pueblos ed osservando località  incontaminate, parlando con i locali, allora tutto ciò che può sembrare brutto o dannoso può essere visto con altri occhi, quasi a dire: “Che fortunati che siamo”.

Come per tutti i Paesi dotati di grandi potenzialità, ricchezze naturali come petrolio, gas e carbone, ma che ancora non sanno convertirle in vantaggi per territorio e per popolazione, (forse per retaggio storico-culturale) viene ricercata una giustificazione – o meglio – un collante “comune a tutti” la Rivoluzione o la Patria.

La realtà è che la qualità della vita, in termini di servizi alla persona e specialmente per i  locali, è scadente: trasformatori elettrici su pali della luce con fili allacciati alla meno peggio, fogne a cielo aperto, strade sconnesse, veicoli che non riuscirebbero a superare la revisione, una certa paura ad uscire nelle ore più tarde nelle città più popolate.

Per non parlare della salvaguardia ambientale,  con i rifiuti abbandonati sui cigli delle strade o in discariche abusive sia in luoghi appartati che vicino agli insediamenti. Plastica, ferro, nylon tutti insieme per rovinare angoli di bellezza unici.

Al contrario gentilezza, gioia, spontaneità, entusiasmo e sorriso fanno apprezzare quanto di immensamente buono c’è in quella gente.

Non ho la pretesa di paragonare tradizioni e modelli sociali diversi per storia e cultura, né di sapere quale sia il miglior modo per vivere: una riflessione però è d’obbligo, su quanto di buono abbiamo nel nostro Paese, a quanto fortunati siamo per avere, nonostante tutto e tutti, uno stato sociale che garantisce standard di vita elevati.

Altri li vorrebbero, alcuni li sognano, ma sono ancora “lontani”.

Se solo si potesse fare una sintesi tra servizi e qualità di vita, allora si sarebbe raggiunto lo scopo.

Alberto Salmaso