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SANITA'

 

Stefano Marangon:«La rabbia

silvestre si è diffusa velocemente,

ma le misure sono state adottate»

 


VENEZIA - Non gli è piaciuta l'accusa del veterinario bellunese Luca Funes, quella di essersela presa comoda; «La rabbia è fuori controllo: hanno cercato di chiudere i cancelli quando gli animali erano già scappati» - aveva sentenziato qualche giorno fa Funes, che lamentava ritardi nella gestione della profilassi delle volpi, animali serbatoio, e dei cani, che possono trasmettere il virus all'uomo. Così Piero Vio, responsabile della task force della Regione in materia, ha deciso, spalleggiato dal direttore sanitario dell'istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie Stefano Marangon, di uscire allo scoperto e di raccontare la propria verità sulla vicenda. «Anzitutto la cronistoria - afferma Vio -: la prima diagnosi di cane morsicatore positivo al virus è del 17 novembre dello scorso anno; già il 20 dello stesso mese avevamo scritto l'ordinanza regionale di intervento, firmata il 24 dal presidente Galan, giorno in cui sono state illustrate alle autorità territoriali di Belluno le misure di emergenza. Il 26 è la data del provvedimento del Ministero della Salute, che guarda caso ricalca l'ordinanza regionale: è frutto di collaborazione istituzionale. Dopo tutte le riunioni del caso fra enti competenti, il 26 dicembre eravamo già pronti per la distribuzione aerea delle esche per la vaccinazione delle volpi, operazione rinviata di due giorni per avverse condizioni metereologiche. Vorrei capire in cosa siamo stati lenti». A che punto è la distribuzione dei bocconi con fiale di vaccino? «Le esche - continua Vio - comprate all'estero, sono state disseminate nel 90-99% dell'area coperta dalla profilassi, circa 12mila km quadrati. E' solo il primo di tre passaggi; e l'intera operazione sarà finanziata dall'Ue, che non investe in progetti poco seri». Chi stabilisce come fare la vaccinazione? «Linee guida comunitarie - chiosa Marangon -. Abbiamo utilizzato quella aerea, e cioé con gli elicotteri, anche perché grazie al sistema di localizzazione Gps non si corre il rischio di passare anzitempo sulla stessa zona». Video.

  

Marco de' Francesco

(Corriere del Veneto, 26 gennaio 2010)