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il caso

 

Invia sms sconcio, scatta denuncia

Arriva a numero sbagliato,

ragazza padovana va in procura

 


CHIOGGIA (Venezia) — Poteva essere un gioco erotico, si è trasformato in un malinteso che porta un 30enne di Sottomarina dritto nel registro degli indagati con l’accusa di molestie sessuali aggravate. Tutto per un mms inequivocabile mandato al numero di telefono sbagliato.

Tutto inizia la settimana scorsa quando il trentenne, annoiato dalle vacanze natalizie decide di dare un po’ di pepe ad un sabato pomeriggio mandando una foto molto intima ad un’amica. Il giovane però pasticcia con il numero di telefono ed a ricevere l’imbarazzante videomessaggio è una 27enne di Cinto Euganeo (Padova).

La ragazza avrebbe potuto farsi una risata ricevendo la foto, o al massimo rispondere con un commento sprezzante. Ed invece ha deciso di impugnare il telefonino e portarlo in questura dove ha sporto denuncia contro ignoti per molestia sessuale.

L’indagine degli uomini della squadra mobile non è stata per nulla difficile: hanno chiamato il numero di cellulare del ragazzo di Sottomarina e lo hanno convocato in questura. Il giovane si è difeso spiegando l’equivoco, rafforzato dal fatto che non risulta nessuna conoscenza tra i due né sono stati inviati sms prima e dopo il «fattaccio».

Ma il giovane non ha potuto negare, tabulati alla mano, che quel numero fosse il suo e che anche quella ritratta nella foto fosse una sua parte anatomica. Quindi dovrà risponderne al magistrato, nel caso l’indagine si concluda con un rinvio a giudizio o con un decreto penale di condanna. Che potrà sempre essere comunque impugnato: manca, secondo la dottrina e l’orientamento della Cassazione, già chiamata in passato a pronunciarsi su fatti del genere, l’elemento psicologico del reato.

Cinque anni fa un ragazzo di Padova venne condannato ad una sanzione di duemila euro per aver mandato un sms ad una commessa del centro città con scritto «Vorrei baciarti, sei molto bella». Ma quella volta la volontà di mandare l’sms c’era ed il giudice ravvisò in ogni caso il contenuto molesto dal punto di vista sessuale nell’espressione «vorrei baciarti».

 

Alberto Gottardo

14 gennaio 2010, Corriere del Veneto