Due i progetti per Marcegaglia, storico e più importante gruppo siderurgico italiano, in tema di automazione e trasformazione digitale. Il primo riguarda la movimentazione automatizzata di materie prime e prodotti. Si tratta di spostare all'interno degli stabilimenti dei coil, gigantesche bobine d'acciaio, pesanti tonnellate, e di far ciò con grande precisione e senza rischi per il personale. Si è ricorso, in stabilimenti diversi, a navette automatiche e a carriponte che trasmettono dati raccolti real time ad un sistema centrale che impartisce loro ordini. Il secondo concerne il monitoraggio degli impianti. La supervisione non è più svolta entrando direttamente nei singoli controller delle macchine, a guasto avvenuto; ma da un'unica regia di gestione. I due piani hanno un minimo comune denominatore: la sensorizzazione degli stabilimenti, che consente alle navette di orientarsi e all'azienda di tenere sotto controllo gli impianti; e una architettura di rete cablata e wireless, che permette la trasmissione dei dati raccolti da veicoli e dalle linee produttive, e che instaura la comunicazione tra le macchine. In azienda si inizia ad utilizzare Cisco Kinetic per l'acquisizione dei dati dai controller, la loro normalizzazione e il loro invio ai sistemi di controllo. D'altra parte, tutta l'architettura, con copertura forte, ad alta densità, è stata realizzata da Cisco, multinazionale specializzata nella fornitura di apparati di networking. Il modello è quello della connected factory, la fabbrica smart dove l'internet delle cose è realtà pervasiva.
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5 febbraio 2019
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