Forse non è noto al grande pubblico, ma Kawasaki non è solo un sinonimo di moto, non è solo roba da MotoGP e SuperBike. Di mezzo, ci sono anche i robot. Anzi, proprio 50 anni fa veniva siglato l'accordo tecnologico con Unimation per sviluppare robot industriali; e un anno dopo, nel 1969, il conglomerato lanciò con successo il primo modello giapponese a propulsione idraulica, il "Kawasaki-Unimate 2000." Ora, appunto, si celebra il mezzo secolo di impegno del gigante nipponico in questo campo. «Un periodo importante – ha affermato di recente il senior manager della divisione robot Tomonori Sanada – non solo per il Giappone, ma anche per il mondo; e oggi l'azienda presenta al mondo una nuova frontiera nelle applicazioni di robotica». Come Duaro, il cobot a doppio braccio: assembla componenti elettronici e meccanici con precisione al decimo di millimetro, ed è dotato di una funzione di rilevamento collisione e di una funzione di sicurezza che rallenta il suo movimento quando vicino a una persona. E come i modelli industriali RS07N e RS07L: grazie alla funzione Kers ("kinetic energy recovery system") recuperano quasi la metà dell'energia spesa. Di fatto, consumano più del 40% in meno. E grazie alla funzione overdrive, una volta scaricato il peso, vanno a velocità doppia, realizzando tempi di ciclo finora irraggiungibili.
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5 luglio 2018
credits foto: Marco de' Francesco