Irritec: digitalizzazione manifatturiera

giuffr giulia1C'è, un po' a sorpresa, un Quarto Capitalismo siciliano. Un'azienda familiare, di medie dimensioni, si è dimostrata in grado di combinare flessibilità e proiezione globale. Convertendosi dalla produzione di avvolgibili alla progettazione di impianti di irrigazione a goccia, e iniziando il proprio percorso evolutivo in una località del messinese lontana da infrastrutture materiali e immateriali. La Irritec di Capo d'Orlando ha saputo cogliere la palla al balzo e le occasioni che le si presentavano al seguito di nuove tecnologie. Di qui la trasformazione digitale a 360 gradi, concernente non solo l'ottimizzazione dei processi e il coinvolgimento di tutte di funzioni aziendali ma anche la collaborazione con personale di sedi estere sparse in mezzo mondo. Anche qui, partendo da un contesto in cui un partner fatichi a trovarlo e dove ci si è arrangiati con ponti radio. «Il digitale – ha affermato Giulia Giuffrè, strategic marketing manager di Irritec Group, nonché membro della famiglia proprietaria – ci ha consentito di avere più coscienza delle necessità del cliente e di migliorare il flusso informativo tra rete vendita, marketing e ricerca e sviluppo». L'azienda è stata presentata alla Microsoft Digital Week, la sette giorni (12 – 18 marzo) di Milano dedicata alle soluzioni per il Digital Business (dove hanno fatto capolino esperti di innovazione di fama internazionale) da Marco Auddino, Cto di MHT, azienda del gruppo "Engineering Ingegneria Informatica" leader nell'implementazione della digital transformation basata su soluzioni Microsoft. Ed in effetti, tra quelle adottate da Irritec, la Azure Disaster Recovery (per ridurre il tempo di inattività delle applicazioni durante le interruzioni IT) e Dynamics (per pianificare risorse aziendali e gestire relazioni con i clienti). 


L’industria deve cambiare, e anche abbastanza in fretta. Altrimenti……

mariano carmeloIl 75% delle aziende pensa che Industry 4.0 sia una reale opportunità per rivitalizzare il settore manifatturiero italiano. Insomma, la maggioranza delle imprese ritiene che sia una strategia vincente, sulla quale investire. Ciò che invece non si è capito è che non si tratta di puntare esclusivamente all'efficienza dei processi, e al "far meglio quello che si è sempre fatto". Casi di successo, come quelli di Lamborghini, Ocado, Mercedes, John Deer e Perkins dimostrano invece che sono le azioni disruptive – quelle che comportano una rivoluzione del proprio modo di lavorare e fare business – a portare all'azienda che le compie il maggior valore. La linea morbida, attendista, non paga. Bisogna cercare di arrivare primi al traguardo, sbaragliando la concorrenza. Tutto ciò secondo la ricerca di KPMG "Smart Manufacturing tra ambizione e realtà", presentata giorni fa ad una evento milanese da Carmelo Mariano, Partner KPMG Advisory.

Il programma economico di Confindustria; investimenti pubblici per manifattura e grandi opere

boccia vincenzo1Il punto essenziale è quello di una nuova dotazione infrastrutturale, per realizzare la quale occorre attivare sia l’Europa che le istituzioni nazionali. Perché si tratta di liberare risorse considerevoli, pari a 251,5 miliardi di euro in cinque anni, con l’emissione di eurobond, con l’obbligo per fondi pensione e casse di previdenza di investire dal 5% al 10% delle risorse in economia reale, con la compartecipazione al costo dei servizi pubblici dei contribuenti sulla base di fasce di reddito e con altre misure. D’altra parte, per Confindustria le infrastrutture sono la precondizione per la crescita, che è uno dei tre obiettivi, insieme a lavoro e riduzione del debito pubblico, che si intendono conseguire con il documento programmatico “La visione e la proposta” stilato da Confindustria e presentato ieri alle Assise di Verona. Tre missioni, da realizzare attivando al contempo sei leve, relative alla semplificazione burocratica, alla formazione, agli investimenti per le infrastrutture, alla digitalizzazione delle imprese, a nuove relazioni tra fisco e impresa e a una nuova governance di Bruxelles orientata allo sviluppo. Secondo Confindustria, se il piano fosse realizzato, gli effetti sarebbero importanti: per esempio, il rapporto debito-Pil scenderebbe di più di 21 punti, dall’attuale 131,6 al 110,5%. Rispetto allo scenario a politiche invariate, si tratterebbe di oltre 14 punti di Pil di minor debito, 170 miliardi di euro. Ma analizziamo il documento in dettaglio.

Alstom e Dassault Systèmes insieme per treni, tram e metropolitane personalizzati

bogo chiaraNon sono solo le auto i veicoli che possono essere personalizzati su richiesta dei clienti. Ora tocca anche ai treni, alle metropolitane e ai tram. Due circostanze hanno contribuito a questo salto anche "dimensionale": anzitutto, un mercato dei trasporti e della mobilità sempre più competitivo, con i clienti (operatori di settore, enti territoriali) che vogliono avere voce in capitolo; e poi il principale ostacolo alla customizzazione, e cioè quello dei costi troppo onerosi per aziende che producano già in modo conveniente servizi e prodotti standardizzati, è ora superabile grazie a tecnologie innovative. Del resto, la cosiddetta "customizzazione di massa" è uno dei due imperativi categorici dell'era della produzione 4.0, insieme al just in time. In questo nuovo contesto si pone la mossa di Alstom, gigante francese dei trasporti con un fatturato di 7,3 miliardi di euro: sta realizzando un primo lotto di treni regionali personalizzabili per TrenItalia, grazie alla piattaforma di ingegneria e di modellazione 3D (ma ha tante altre funzioni) 3DExperience di Dassault Systèmes, che consente nel caso specifico di rendere "disponibili" più configurazioni dei mezzi. Su queste basi Alstom ora presenta ai clienti un "configuratore interattivo", con un layout semplificato per fare in modo che anche un "non addetto ai lavori" possa avvalersene. Lo raccontiamo con le parole di Luigi Lugaro, responsabile sviluppo PLM &I4.0 di Alstom Italia, e con Chiara Bogo, marketing director di Dassault Systèmes Italia, che hanno esposto il progetto in un recente incontro milanese.

Ma di che cosa parliamo quando parliamo di Industry X.0?

accenture industrial iot innovation centerMigliorare le performance produttive, ridurre il time-to-market e aumentare la sicurezza sul posto di lavoro. Sono tre obiettivi che le aziende manifatturiere italiane possono conseguire all’Industrial IoT Innovation Center di Modena, realizzato dalla multinazionale di direzione strategica (ma sempre più operativa nel digitale) Accenture, all’interno di Hpe Coxa, azienda di ingegneria per automotive cha ha collaborato al piano. Tutti traguardi industriali che è possibile raggiungere sperimentando l’ambiente interattivo e il percorso definito passo dopo passo nella fabbrica- laboratorio. La base è una piattaforma industriale di internet delle cose in grado di analizzare il flusso di dati proveniente da macchine interconnesse, e quindi di fotografare in real time l’andamento dei processi in vista della loro ottimizzazione e della riduzione dei tempi morti. Ma c’è molto di più: dal monitoraggio degli attraversamenti del prodotto nel ciclo industriale fino alla telecamera intelligente che scopre chi non ha indossato il casco.

Il rischio industriale all’epoca del 4.0

de felice alessandroLa strada è quella che porta all'assicurazione dei risultati dell'industria. Perché si moltiplicano le insidie dell'interconnessione; e perché, nella realtà complessa della quarta rivoluzione industriale, le imprese cercano sicurezza e stabilità. Pertanto l'obiettivo delle aziende non è più quello di coprire il pericolo del verificarsi di singoli eventi dannosi, ma quello mettersi al riparo da più variabili che potrebbero impattare sui risultati attesi. Sono destinate a saltare, per l'industria, distinzioni classiche del mondo assicurativo: danni contro le cose, i rischi commerciali e quelli finanziari. L'assicurazione del futuro, per il corporate, sarà forse una combinazione tra una polizza e un derivato, uno strumento finanziario con funzione di copertura. D'altra parte, sono già quattro le categorie di nuovi rischi per l'industria, legate all'evoluzione digitale: le insidie degli smart contract, che applicano clausole senza controllo umano; gli attacchi informatici; i rischi strategici di investimenti nel digitale non coerenti con il business e infine le fake news. Intanto, però, le assicurazioni hanno già affilato le armi, realizzando i primi tentativi di quotazione del rischio real time e di automazione degli indennizzi per fermo-macchina. Ne parliamo con Alessandro De Felice, presidente di ANRA, che raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali italiani, nonché Chief Risk Officer del Gruppo Prysmian.

Confindustria tra api operose e programmi economico-politici per il post elezioni

robiglio carloInnovazione e formazione: sono le due leve di sviluppo al centro del programma di politica industriale che sarà definito e redatto a Verona il 16 febbraio, nel corso delle Assise generali di Confindustria. Un evento straordinario, motivato da circostanze particolari. Il piano sarà infatti successivamente illustrato al mondo politico in vista delle elezioni del 4 marzo, quelle per rinnovare Camera e Senato e per scegliere il nuovo governo. Secondo il presidente della Piccola Industria Carlo Robiglio, non si può più tornare indietro sulla strada delle riforme, su quella che, iniziata con il Job Act e Industria 4.0, ha portato agli attuali buoni risultati in termini di Pil e soprattutto di produzione industriale. Per Carlo Robiglio si è aperta una fase favorevole alle piccole aziende, che hanno l’opportunità di esportare direttamente grazie all’e-commerce e ai progressi nella logistica; e comunque sia, il dado è tratto, ed eventuali rallentamenti comporterebbero nuove fasi di stagnazione e l’emarginazione del Paese dal contesto delle economie avanzate. E Confindustria intende giocare le proprie carte fino in fondo, rivendicando la propria funzione sociale. È un momento di grande impegno per tutta l’associazione degli industriali. A marzo, poi, quando il passaggio elettorale sarà terminato, Robiglio darà nuovo slancio al proprio progetto per le piccole aziende, di cui ha tracciato le direttrici nei primi due mesi di attività. Le priorità sono l’innovazione e la cultura d’impresa.

Nordmeccanica: il Made in Italy che impacchetta il mondo

cerciello vincenzo nordmeccanicaDue leve di sviluppo per la Nordmeccanica di Piacenza – realtà globalizzata del comparto delle macchine per l'imballaggio hi-tech e primo fornitore dell'industria alimentare tedesca. Anzitutto le partnership con i colossi della chimica come Henkel e DowDuPont e dell'automazione come Siemens. Mescolando le tecnologie con multinazionali di altri comparti, si possono realizzare impianti più efficienti, più economici e più sostenibili. E poi c'è la partita dell'innovazione: macchine controllate da remoto, con esame real-time della diagnostica e della configurazione dei parametri di operatività; ma anche apparecchi le cui funzioni possono essere implementate scaricando software online. Ancora, strumentazioni più semplici da utilizzare, grazie alla realtà aumentata: inquadrando tag variamente posizionati sulla strumentazione, grazie all'abilitazione di guide e avatar, si possono ottenere tutte le informazioni relative al funzionamento e alle operazioni da eseguire in caso di guasto di un componente. Grazie all'avanzamento tecnologico, l'azienda è stata in grado di realizzare un impianto colossale, grande quanto una piscina olimpionica e alto come un palazzo di tre piani. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Cerciello, direttore tecnico di Nordmeccanica nonché figlio del presidente Antonio.

Le prossime mosse di Messe Frankfurt

marzin wolfgangC’è un’arma in più per quelle aziende italiane che intendano intraprendere un percorso di internazionalizzazione. Quella di partecipare alle manifestazioni di Messe Frankfurt, l’ente fieristico tedesco che fattura 661 milioni e offre un menù di eventi tailor-made in giro per il mondo. Manifestazioni tecniche per operatori di settore, che consentono alle imprese di farsi conoscere, di illustrare prodotti e competenze e di mettersi al passo con le tendenze e le tecnologie dei big di filiere ormai mondializzate. Il gruppo tedesco dispone di un portafoglio di 148 fiere, e organizza anche Sps Ipc Drives, fiera dell’automazione che si tiene, nel 2018, a Norimberga, Mumbai, Guangzhou, Dubai, e a Parma dove l’evento (22-24 maggio) è secondo per importanza solo a quello tedesco. Sarà focalizzato, per l’ottava edizione, sulla trasformazione digitale e tra gli espositori ci saranno CISCO, Microsoft, Abb, Siemens, Kuka, Fanuc, Comau, Schneider, Bonfiglioli, Ima. Industria Italiana ha intervistato, sia sulla fiera tedesca che sull’evento parmense, il Presidente e Ceo di Messe Frankfurt Wolfgang Marzin, nonché l’ ad di Messe Frankfurt Italia Donald Wich.

Ricotta e panettoni: ci pensa il robot

selva francesca messe frankfurt italiaManutenzione preventiva, smart glasses, big data analytics, automazione dei processi, interconnessione: è l’armamentario “standard” dell’impresa altamente digitalizzata. La singolarità consiste nel fatto che la dotazione è destinata a rendere più efficace, economica e snella anche la produzione di miele biologico o di nocciolata, ricotta e pandori. Avanza un comparto che in genere si ricollega più alla tradizione che all’innovazione: il mondo del food si aggancia al futuro, perché anche in questo settore è difficile immaginarne uno a prescindere dall’Industry 4.0. E lo fa da Verona, lì dove il distretto alimentare è tra i più sviluppati d’Italia, e dove si è tenuto il seminario “Food processing 4.0: le tecnologie abilitanti raccontate dai protagonisti del settore”. L’evento era la seconda tappa del tour nazionale organizzato da Sps Ipc Drives Italia, fiera dell’automazione e del digitale (legata al gigante tedesco Messe Frankfurt) che si terrà a Parma dal 22 al 24 maggio.

Questo sito utilizza cookies propri e di terze parti per la profilazione e per migliorare l'esperienza di navigazione. Se non accetti l'utilizzo parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information