Chi ha paura dell’ Intelligenza Artificiale?

intelligenza artificiale pixabay 3«Mettiamola così -dice Hal -: la serie 9000 è il computer più affidabile mai realizzato. Nessun computer 9000 ha mai commesso un errore o alterato un'informazione. Siamo tutti, senza possibili eccezioni di sorta, infallibili e incapaci di errore». Ma il computer Hal, che nel noto film di Stanley Kubrick gestisce un'intera astronave, è dotato di fredda scienza, cova propositi ambigui e alla fine tradisce l'equipaggio. E noi, secondo l'esperto di Accenture Paul Daugherty, siamo ancora spettatori di quel film; soprattutto adesso, quando l'intelligenza artificiale avanza al passo serrato e si avvicina alle potenzialità di Hal 9000. La nostra paura frena il progresso. Perdiamo tempo prezioso a chiederci se i robot distruggeranno l'umanità, o ci ruberanno il posto di lavoro. Sciocchezze che ci distolgono dalla via maestra, che è quella di una mentalità aperta verso un fenomeno che è destinato a dominare i prossimi anni nella tecnologia, nell'industria e nella società. Il potenziale della AI è immenso, perché rimuove la complessità della programmazione; ma l'AI è un meccanismo al servizio dell'umanità, non contro di essa: permetterà di risolvere problemi ritenuti irrisolvibili. L'importante è che si capisca che l'AI è una intelligenza collaborativa nel contesto di un rapporto bidirezionale tra l'uomo e la macchina: mentre l'uomo con le sue competenze dota la macchina dei dati necessari per farla funzionare, la macchina migliora le possibilità dell'uomo di valorizzare la propria creatività.


Una Kawasaki da 12,1 metri al secondo

tiesseForse non è noto al grande pubblico, ma Kawasaki non è solo un sinonimo di moto, non è solo roba da MotoGP e SuperBike. Di mezzo, ci sono anche i robot. Anzi, proprio 50 anni fa veniva siglato l'accordo tecnologico con Unimation per sviluppare robot industriali; e un anno dopo, nel 1969, il conglomerato lanciò con successo il primo modello giapponese a propulsione idraulica, il "Kawasaki-Unimate 2000." Ora, appunto, si celebra il mezzo secolo di impegno del gigante nipponico in questo campo. «Un periodo importante – ha affermato di recente il senior manager della divisione robot Tomonori Sanada – non solo per il Giappone, ma anche per il mondo; e oggi l'azienda presenta al mondo una nuova frontiera nelle applicazioni di robotica». Come Duaro, il cobot a doppio braccio: assembla componenti elettronici e meccanici con precisione al decimo di millimetro, ed è dotato di una funzione di rilevamento collisione e di una funzione di sicurezza che rallenta il suo movimento quando vicino a una persona. E come i modelli industriali RS07N e RS07L: grazie alla funzione Kers ("kinetic energy recovery system") recuperano quasi la metà dell'energia spesa. Di fatto, consumano più del 40% in meno. E grazie alla funzione overdrive, una volta scaricato il peso, vanno a velocità doppia, realizzando tempi di ciclo finora irraggiungibili.


Tutte le macchine dell’additive manufacturing

oswald nadineIn aumento le aziende italiane a Formnext, fiera leader per l'additive manufacturing. Alla quarta edizione, tra il 13 e il 16 novembre a Francoforte sul Meno, in Germania, è prevista la presenza di una compagine di 21 espositori, tra cui otto "nuovi": l'Italia è al terzo posto tra i Paesi partecipanti. E anche molti visitatori giungeranno dal Belpaese. Per quale motivo? Secondo Formnext, l'additive manufacturing deve essere considerata non solo come un processo di unione dei materiali per fabbricare oggetti da modelli 3D computerizzati (in opposizione alle metodologie di produzione sottrattiva) ma è l'insieme delle tecnologie a monte e a valle del processo additivo. Riguarda pre e post elaborazioni: dalla progettazione alla preparazione del lavoro, dai processi di formatura alla lavorazione superficiale e alla garanzia della qualità. E concerne un numero considerevole di settori: dal software al design, dai materiali alla componentistica e all'industrial tooling. Insomma, la vastità dei segmenti interessati – tipicamente collegati alla manifattura – fa della produzione additiva un motivo di interesse per le aziende nostrane. Questo è emerso con chiarezza all'evento milanese "Automazione e additive manufacturing, un viaggio nel cuore dell'innovazione 4.0" organizzato insieme a Sps Ipc Drives, 29esima fiera dell'automazione smart e digitale che si terrà a Norimberga dal 27 al 29 novembre. Peraltro, sia Formnext che Sps Ipc Drives sono espressione di Mesago, società specializzata in mostre e conferenze su vari temi tecnologici e al contempo azienda appartenente al gruppo Messe Frankfurt, la Fiera globalizzata tedesca che fattura 661 milioni e offre un menù di eventi taylor made in giro per il mondo.

Festo, tra cloud e Hololens di Microsoft

automazione pixabayUna piattaforma Cloud, MyDashboards, per elaborare dati provenienti dai dispositivi relativi al controllo pneumatico, all'efficienza energetica, ad attuatori elettromeccanici, a unità di valvole, a motori e controllori. Un'altra piattaforma, Festo Motion Terminal, che consente di realizzare una automazione pneumatica grazie ad app, che svolgono sino a 50 funzioni di movimento e di controllo, per svolgere le quali prima erano necessarie diverse singole tecnologie operative al contempo. E infine gli Hololens, che permettono, con la realtà aumentata, una manutenzione che riduce il tempo di risoluzione dei problemi. Il mondo della pneumatica e dell'elettro-meccanica della tedesca Festo si arricchisce di software e prende con decisione la via del 4.0, della digitalizzazione. Festo, peraltro, nonostante le dimensioni internazionali e il considerevole fatturato, è una azienda family-owned, con caratteristiche di flessibilità e tendenza all'export. Quarto capitalismo, si direbbe in Italia. Ne abbiamo parlato con Marco Orlandi, della multinazionale del Saarland, che peraltro primeggia a livello globale nel settore dell'istruzione e della consulenza industriale.


Digital transformation: ma che cosa succede ai campioni industriali dell’ Emilia?

sap bologna foto mdfLuci e ombre del processo di trasformazione digitale delle aziende italiane; si procede agli acquisti in nuove tecnologie in vista dell'efficienza e non per raggiungere obiettivi di business; manca una vera cultura della pianificazione, e così prevale una logica della tattica e non della strategia. Tornerebbe utile l'apporto dell'ingegneria industriale, che però è stata messa all'angolo già negli anni Settanta, con la promozione del "tempometodismo" sindacale. Infine, i numeri delle aziende che danno vita a progetti strategici – per durata e per costo – sono sconfortanti. Questo, quanto agli esperti. Quanto alle aziende, la visione è più rosea. La digitalizzazione è in atto, e serve soprattutto a governare la complessità e a servire in modo nuovo la clientela. È emerso nel corso di una tavola rotonda tenuta nel contesto di "Made in Italy – Made in Digital: viaggio nell'eccellenza italiana", evento organizzato a Bologna da Sap Italia – parte del colosso SAP SE, che fornisce software gestionale – in collaborazione con il Politecnico di Milano. Si è trattato della quarta tappa, dopo Brescia, Vicenza e Torino. Il concetto ribadito da Andrea Ceccherini, General business sales director di Sap Italia, è che si tratta di garantire un futuro a guida digitale per le Pmi, puntando su nuove nicchie di mercato, agilità, ecosistemi di impresa estesa e prodotti digitalizzati.


Io robot

robot pixabayNon solo comunicare con un robot o con una macchina, non solo impartire ordini o chiedere informazioni, ad esempio, sui fermi o sulla produzione in un certo lasso di tempo; ma, soprattutto, fare tutto ciò utilizzando un linguaggio naturale comune, non tecnico, alla portata di tutti. Con due grandi vantaggi: un forte risparmio di tempo, e la possibilità di estendere la facoltà di ricevere informazioni sulla produzione anche a personale non espressamente dedicato. La digital transformation è anche questo: le armi proprie dell'IT finiscono nelle mani dell'OT o del Business. Nel caso di specie, si tratta di una soluzione sviluppata da Alascom, system integrator milanese che ha lavorato su Cisco Webex Teams, declinazione di una piattaforma Cloud di collaboration. Con intelligenza artificiale e programmazione neurolinguistica, si è dato vita ad un sistema user-friendly, che permette al personale generico di un'azienda di interrogare un robot collaborativo di Fanuc, a sua volta in grado di interpretare un linguaggio naturale. Il robot risponde ad esigenze di manutenzione predittiva definite da una soluzione, ZDT, sviluppata da Fanuc su piattaforma Cisco. Ne abbiamo parlato con Matteo Masi di Cisco Italia e con Paolo Fanelli di Alascom.

Ibm: come Watson reinventa il business

intelligenza artificiale pixabayOggi un'azienda che non abbia una strategia digitale per il proprio business corre il rischio di scomparire dal mercato. Occorre dunque abbattere le barriere sostanziali tra business e IT, realizzando una cerniera tra le due funzioni, entrambe di valore strategico. Va incontro a questa necessità la specializzazione per segmenti di mercato di piattaforme AI per il business come Watson di Ibm: la focalizzazione su elementi caratteristici di comparto consente all'IT di saperne di più di business, e al business di capirne un po' di più di business. Si generano, cioè, competenze interdisciplinari tra di due mondi, tradizionalmente separati. Ed emerge così il vero valore aggiunto della digitalizzazione per le aziende. Di qui, l'avanzato processo di specializzazione di Watson. Ne abbiamo parlato, nel contesto della otto giorni (5-12 giugno) milanese Think di IBM – evento dedicato allo stato dell'arte della tecnologia digitale con esponenti delle istituzioni, dell'industria e delle professioni – con Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia. Sempre nel corso dell'evento, peraltro, sono stati consegnati i Thinker Award; uno, per la prima volta relativo all'Etica, è andato al professor Luciano Floridi, docente di filosofia e di etica dell'informazione all'Università di Oxford.


Ma dove vogliono arrivare le imprese elettroniche italiane?

 

elettronica pixabayUn piano di "Formazione 4.0", per plasmare nuove professionalità e favorire il "reskilling" di lavoratori maturi coinvolgendo le università. Un programma congiunto di industria e istituzioni, per incrementare le abilità dei manager, data la loro difficoltà di prendere decisioni strategiche. L'istituzione di zone professionali speciali, per favorire la "tracciabilità" delle competenze via Cloud. Un progetto per mettere insieme, in azienda, quelle di lavoratori appartenenti a diverse generazioni. Si tratta di alcune fra le idee sulla formazione emerse nel corso di tavole rotonde tenute ieri a Milano nel contesto dell'Assemblea ANIE 2018, intitolata "Tecnologie, digitalizzazione, sostenibilità: l'Italia delle eccellenze". Nella consapevolezza che nuovi skill vanno formati in un contesto interdisciplinare, visto tutte le grandi sfide, dalla mobilità all'energia, hanno bisogno di un approccio di questo tipo. Ieri dopo la relazione del presidente della Federazione di primo livello che rappresenta le imprese elettroniche ed elettrotecniche italiane, Giuliano Busetto, è intervenuto anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo il quale è il momento di passare dalla politica dei fattori di competitività a quella della missione del Paese. Con un solo obiettivo in tre parole: lavoro, crescita e debito (da ridurre). Per Boccia, peraltro, l'UE e l'euro sono imprescindibili: ma l'Europa va riformata dall'interno.


Rockwell Automation: la produzione intelligente è la chiave per la trasformazione digitale

industria.4.0Solo se le informazioni provenienti da processi industriali sono disponibili, visibili e "tradotte" con valutazioni analitiche, l'azienda può assumere decisioni strategiche con la tempistica richiesta dal mercato. Di qui l'esigenza di una architettura integrata, con dispositivi capaci di una connessione in Ethernet, ma anche soluzioni di "analytics" e altre di "networking". In Rockwell Automation, multinazionale americana dell'automazione industriale, si parla di "piattaforma totale", di approccio "The Connected Enterprise", per indicare un sistema che metta insieme intelligenza operativa, produttività e gestione dei rischi. Di questa filosofia è figlia la piattaforma FactoryTalk Analytics, i cui avanzamenti in termini di diagnostica, monitoraggio remoto e supporto decisionale sono stati illustrati recentemente a SPS, la fiera dell'automazione industriale tenutasi a Parma. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Scovenna, Country Director Rockwell Automation nonché presidente di Anie Automazione (punto di riferimento per le imprese fornitrici di tecnologie per l'automazione di fabbrica, di processo e delle reti) e con Roberto Motta, Business Development Lead Network and Security Services nella stessa azienda.

Bit & acciaio: Tenova, Microsoft e la digital transformation metallurgica

industriaLa trasformazione digitale prende piede anche in settori percepiti come maturi, come quelli dell'impiantistica per il mining e per i metalli. Tenova, azienda del gruppo italo-argentino Techint, sta realizzando, insieme a Microsoft, una piattaforma in grado di gestire gli impianti in modo intelligente, in vista di sostanziali progressi in termini di efficienza, di riduzione dei consumi e dei costi di manutenzione, e di una maggiore flessibilità. Siamo alle battute finali, in termini di messa a punto: i primi sviluppi usciranno sul mercato entro il 2018. Ne abbiamo parlato con Antonio Catalano di Tenova e con Roberto Filipelli di Microsoft. «Tenova – ha affermato Catalano, Chief supply-chain Officer & Head of Digital Transformation di Tenova Metals – anche se lavora in un settore percepito come maturo, fornisce impianti super-automatizzati. Già prima della rivoluzione digitale i nostri impianti disponevano di migliaia di sensori in campo, Plc, computer e monitor per una interfaccia uomo macchina evoluta; ciò che si vede oggi a SPS. Già da anni Tenova è all'avanguardia; anche se non si parlava di rivoluzione digitale, ma di automazione di processo. Il focus era rendere quest'ultimo più efficiente, in grado di realizzare, utilizzando meno risorse, prodotti di maggiore qualità. Siamo in fiera come visitatori, per raccogliere idee. Oggi con Microsoft abbiamo la possibilità di consegnare al cliente un prodotto con un elevato grado di connettività, con un focus sugli asset e sulla loro integrazione con il resto dell'impianto.»

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