Marcegaglia: la digital transformation dell’acciaio

industriaDue i progetti per Marcegaglia, storico e più importante gruppo siderurgico italiano, in tema di automazione e trasformazione digitale. Il primo riguarda la movimentazione automatizzata di materie prime e prodotti. Si tratta di spostare all'interno degli stabilimenti dei coil, gigantesche bobine d'acciaio, pesanti tonnellate, e di far ciò con grande precisione e senza rischi per il personale. Si è ricorso, in stabilimenti diversi, a navette automatiche e a carriponte che trasmettono dati raccolti real time ad un sistema centrale che impartisce loro ordini. Il secondo concerne il monitoraggio degli impianti. La supervisione non è più svolta entrando direttamente nei singoli controller delle macchine, a guasto avvenuto; ma da un'unica regia di gestione. I due piani hanno un minimo comune denominatore: la sensorizzazione degli stabilimenti, che consente alle navette di orientarsi e all'azienda di tenere sotto controllo gli impianti; e una architettura di rete cablata e wireless, che permette la trasmissione dei dati raccolti da veicoli e dalle linee produttive, e che instaura la comunicazione tra le macchine. In azienda si inizia ad utilizzare Cisco Kinetic per l'acquisizione dei dati dai controller, la loro normalizzazione e il loro invio ai sistemi di controllo. D'altra parte, tutta l'architettura, con copertura forte, ad alta densità, è stata realizzata da Cisco, multinazionale specializzata nella fornitura di apparati di networking. Il modello è quello della connected factory, la fabbrica smart dove l'internet delle cose è realtà pervasiva.

Kpmg: a Milano va in scena il Big data Show

kpmg insights centreCon la data-driven economy, e cioè un'economia che mette al centro i dati e la loro valorizzazione, non sorprende che Kpmg, network globale di servizi professionali alle imprese, scommetta sul valore strategico delle informazioni. L'analisi dei dati – oggi utilizzata per definire gli obiettivi di business e quindi di fatturato, produzione e profitto – diventa intrinsecamente parte e volano della consulenza diretta a raggiungere questi fini. Ciò che caratterizza il modello della multinazionale è però l'enfasi sulla data visualization: allo schema informativo monodirezionale, tipico delle presentazioni in Power Point, succede quello dell'Insights Centre, dove il cliente interagisce e può osservare su dashboard grafici, numeri e tabelle, che codificano messaggi quantitativi: si evidenziano così relazioni che altrimenti non verrebbero mai rilevate, e che invece possono aprire la strada a decisioni cruciali per il business dell'azienda-cliente. Si parla, peraltro, di gamification, perché mentre in un contesto tradizionale il cliente deve attendere le settimane o i mesi necessari all'espletamento dell'analisi, oggi può ottenere una soddisfazione immediata a quesiti, dubbi, e interpretazioni del dato. L'Insights Centre aperto a Milano da Kpmg fa parte di una rete che integra altri 9 centri simili sparsi per il globo. Anche questo è un vantaggio per il cliente, dato che i centri condividono lo stesso know how e si scambiano dati e analisi. Industria Italiana ha visitato l'Insights Centre, guidata dal partner Kpmg Advisory Massimiliano Calogero. Kpmg Advisory in Italia è guidata da Michele Parisatto.

Il futuro di Ansaldo Energia, tra power generation e lighthouse plant

energia pixabayRiuscirà il Paese a digitalizzare le tante filiere che ne caratterizzano il tessuto industriale? È un passaggio tanto importante quanto la digital trasformation delle capofila: consente di valorizzare il patrimonio informativo emergente non dalla singola azienda, ma di tutte quelle che contribuiscono alla realizzazione di un certo prodotto. Uno strumento ora a disposizione è la "fabbrica-faro", che non è solo un modello esposto alla imitazione delle Pmi; ma è soprattutto una rappresentazione del più ampio spettro di tecnologie abilitanti, alcune delle quali necessariamente riguardano l'attività dei fornitori.Il primo progetto riconosciuto di Lighthouse Plant è attivo a Genova, e fa capo ad Ansaldo Energia, 1,46 miliardi di fatturato (in crescita del 16,5%) e terzo produttore mondiale di Power Generation: si occupa di centrali termiche, turbine a gas e a vapore, turbogeneratori; tutti impianti chiavi in mano. Nel nucleare, è attivo in particolare nel decommissioning. A Genova sta realizzando, tra le tante cose, una piattaforma IoT a supporto della qualità, che conterrà anche le informazioni provenienti dai fornitori e ha recentemente realizzato un micro-robot che fa l'ispezione digitale dentro i rotori dei generatori, senza che sia necessario smontarli. Ne abbiamo parlato con Luca Manuelli, Chief Digital Officer & Senior Vice President Quality, IT and Process Improvement di Ansaldo Energia.


DigiTouch punta ad acquisizioni e crescita del 60%

digital marketing pixabayDue obiettivi per DigiTouch, gruppo specialista nel MarTech e quotato all'Aim: 53 milioni di ricavi ed una acquisizione. Il primo è previsto per l'anno prossimo, nel 2020, e rappresenta un balzo considerevole rispetto al fatturato dello scorso anno, di che si è attestato a oltre 32 milioni. Si ragiona sulla scorta dei progressi a due cifre degli ultimi anni e alla luce di un mercato frizzante. Gli investimenti in advertising online, infatti, avanzano al passo serrato e limano, con inattesa rapidità, la pubblicità sulla carta stampata e sulla televisione. Il secondo obiettivo risponde ad una necessità. L'azienda utilizza un insieme articolato di tecnologie: nel campo della profilazione e dei big data, per tracciare tutto il percorso dell'utente di riferimento, e in quello del retargeting, per recuperare con messaggi "successivi" quelle relazioni che d'acchito non si sono tradotte in vendita. Il tutto avviene automaticamente, senza il concorso umano ma grazie ad algoritmi. Ecco: il gruppo intende inserire nel proprio perimetro una società tramite cui rafforzare gli asset di Profiling, Data Mining e Analytics. Altro driver di crescita nella strategia di DigiTouch potrebbe essere l'internazionalizzazione. Si guarda ad Est, a Paesi come la Polonia e la Bulgaria, lì dove il budget di advertising delle aziende è in forte rialzo. Ne abbiamo parlato con il presidente Simone Ranucci Brandimarte.

Microsoft, là dove un dollaro di ricavi ne genera 9 per il sistema dei partner

intelligenza artificiale pixabayÈ un ecosistema vasto, complesso e articolato, quello dei partner che orbitano attorno al gigante fondato da Bill Gates e Paul Allen. Perché Microsoft costituisce un modello partner-driven, e perché sia i system integrator globali, sia i piccoli consulenti IT contribuiscono in maniera preponderante alla formazione del fatturato totale del sistema: nel mondo, per ogni dollaro di revenue realizzato da Microsoft, l'ecosistema ne genera 9,64. Anche in Italia è così. È grazie ad un esercito di 25mila partner se il Cloud Computing di Microsoft è cresciuto in Italia del 70% anno su anno. E siccome l'azienda punta sulle tre piattaforme Cloud –Azure, Office 365 e Dynamics 365 – l'obiettivo in Italia è quello di raddoppiare il numero dei partner che si occupano di queste soluzioni. In questo contesto, opera anche in Italia Avanade, direttamente fondata da Microsoft e Accenture. Avanade è leader mondiale nella fornitura di servizi digitali innovativi, basati sull'ecosistema Microsoft. Quanto alla strategia di Avanade in Italia: continuare a crescere del 10% all'anno grazie ad un piano articolato che tenga conto di tre tendenze comuni a tutti i Paesi (Cloud, Workplace e Business Applications) e dei nuovi trend legati alla trasformazione digitale. Ne abbiamo parlato con l'ad di Avanade Italia Mauro Meanti e con Fabio Santini, Direttore della Divisione Pmi e Partner di Microsoft Italia.


LifeBee e il Pharma 4.0

life science pixabayTre direttrici di sviluppo di LifeBee, azienda milanese che si occupa della trasformazione digitale delle industrie del Life Science, e cioè pharma, biopharma e medicale. Anzitutto, la focalizzazione sugli analytics; poi, l'espansione in mercati "contigui", come il cosmetico e quello degli integratori; e infine l'internazionalizzazione. Ora, il Life Science è un settore fortemente regolamentato da autorità nazionali, europee e mondiali. Ciò significa che la digitalizzazione delle aziende-clienti va attuata tenendo conto di precise misure relative alla riservatezza e alla salute dei consumatori. E, dal 9 febbraio, con l'entrata in vigore di una direttiva europea, di regole anticontraffazione: per i prodotti venduti all'estero, è prevista la tracciabilità digitale del farmaco, azione che impatterà sui processi produttivi nonché sull'intera filiera, dallo shopfloor sino al farmacista. L'impressione è che sul punto le industrie farmaceutiche nostrane non siano ancora del tutto pronte; tuttavia, la norma è destinata a produrre una spinta ulteriore verso la digital transformation, seppure in maniera un po' forzosa. Ma LifeBee ha una sua strategia, sperimentata in 15 anni, quella di procedere su tre fronti al contempo, integrando gli uni e gli altri: innovazione, compliance e processi operativi. Peraltro il 26 febbraio si terrà, a Milano, il convegno "Pharma 4.0: processi eccellenti e tecnologie abilitanti per il futuro del farmaceutico italiano", dove sarà offerta una panoramica di nuove applicazioni in tema di digital trasformation. L'evento, moderato nella mattinata dal direttore di Industria Italiana Filippo Astone, è organizzato da Sps Ipc Drives, fiera dell'automazione legata all'espositore globalizzato Messe Frankfurt, ed è realizzato grazie alla Affiliata Italiana di Ispe, la più grande associazione globale no profit dedicata ai professionisti del farmaceutico e delle scienze della vita, di cui Teresa Minero, founder e Ceo di LifeBee è Chair Italy nonché membro dell'Eu leadership team di Ispe.

Le nuove strategie di Avanade, tra cloud e intelligenza artificiale

intelligenza artificiale pixabay 2Unendo le forze Microsoft, Accenture e Avanade stanno creando soluzioni di intelligenza artificiale che hanno un impatto immediato nelle aziende. Coniugare il team di Applied Intelligence di Accenture, la tecnologia intelligente di Microsoft e l'innovazione offerta da Avanade consente di portare soluzioni di intelligenza artificiale ai grandi clienti a livello globale con un approccio verticale che sia scalabile che sicuro. I decisori aziendali non sono interessati alle API o ai singoli servizi ma sono alla ricerca di soluzioni che semplifichino e ottimizzino i propri processi aziendali. Insieme, i tre player stanno sviluppando soluzioni verticali con particolare focus per esempio sui mercati retail, consumer goods e delle telecomunicazioni con l'obiettivo di supportare le aziende a migliorare l'ingaggio dei clienti e incrementare il loro fatturato. «Siamo entusiasti di lavorare a stretto contatto con Accenture e Microsoft per ampliare le nostre capacità di supporto, sviluppo e implementazione» dichiara Mauro Meanti, ad Avanade. Insieme Accenture, Microsoft e Avanade stanno quindi sviluppando e implementando competenze a livello globale per lavorare, per esempio, su due scenari di Intelligenza Artificiale quali l'Accenture Intelligent Customer Engagement (ICE) e l'Accenture Intelligent Revenue Growth (IRG).


Meccano-tessile: l’imperativo è innovare

meccano-tessileCome potrebbe avvenire, nella pratica, la trasformazione digitale, soprattutto in termini di prodotto, nel comparto meccano-tessile? Ce lo chiediamo perché questo settore, storico e significativo per la manifattura del Belpaese (genera comunque volumi superiori a 2,5 miliardi), è rimasto un po' indietro in termini di digitalizzazione, che si è diffusa a macchia di leopardo. Una delle ragioni è che il comparto, nato attorno a distretti lanieri e della seta per rifornirli di macchine da lavoro, ha gradualmente puntato sulle esportazioni (ora a quota 80% dei ricavi) verso Paesi – come Cina, Turchia, India, Pakistan e Vietnam – che nella maggior parte dei casi l'innovazione non l'hanno mai chiesta. Ora però è cambiato tutto. Il cerchio si stringe, con la recente e pesante flessione della domanda dovuta al rallentamento della locomotiva cinese, ai guai della moneta turca e ad altri fattori internazionali. Nasce l'esigenza, per gli importatori, di selezionare gli esportatori. Di qui la corsa al digitale, che sarà più evidente nel corso delle prossime fiere internazionali. E quindi, come devono fare le aziende di settore per attrezzarsi al meglio? Bisogna partire, consigliano le multinazionali dell'automazione come Mitsubishi Electric e Festo – che a loro volta riforniscono di tecnologie i costruttori di macchine per il tessile – da una visione complessiva, senza interventi spot, implementando soluzioni integrate comprendenti controller, Plc, driver, attuatori, pannelli operatori e sistemi di motion. Solo così si ottiene – sostengono – il massimo ritorno dall'investimento.  


Samsung porta lo smartwatch in fabbrica e lo smartphone in guerra

smartwatch pixabayDa qualche tempo a questa parte Samsung – una conglomerata che ha seguito passo dopo passo la svolta elettronica e la rivoluzione informatica e che è passata dai noodle e dal pesce essiccato ai televisori, alle stampanti, ai monitor e ai microchip (vedi box fondo pagina) ha preso in mano la materia della Quarta Rivoluzione Industriale – e giacché quest'ultima pone al centro i processi produttivi, ha intrapreso una strada che porta ad una parziale conversione al Business-to-Business, secondo una duplice strategia: la sensorizzazione dei prodotti delle aziende, quelli che, dotati di sensori, restituiscono alle imprese informazioni fondamentali per la realizzazione di nuovi modelli di business. E poi, la consumerizzazione dell'IT, e cioè l'utilizzo di smartphone, tablet e altri wearable (dispositivi generalmente destinati ai consumer) per accedere a funzioni tipicamente aziendali, come il Crm o l'Erp. Queste attività business-to-business sono in crescita, e assumeranno un ruolo sempre più importante per il fatturato di Samsung. Anche in Italia. Dove gli smartwatch di Samsung interagiscono con le linee produttive negli stabilimenti FCA; e dove le cuffie per la realtà virtuale Samsung Gear VR garantiscono un'interazione più immediata con prodotti e macchinari delle aziende manifatturiere italiane. Ne abbiamo parlato con Antonio Bosio di Samsung Electronic Italia.

3DExperience.Works, la digital continuity nei processi manifatturieri

dallasRivoluzione nel mondo SolidWorks, software di disegno tridimensionale nonché brand più noto e redditizio della multinazionale francese Dassault Systèmes. Ora le aziende che lo utilizzano potranno, partendo dalla progettazione, controllare tutti gli sviluppi produttivi, passando per la collaborazione tra team, per la simulazione, per la gestione del magazzino e per tanto altro. Tutte le fasi del processo, dall'idea alla consegna del prodotto, sono state collegate. È la continuità digitale. Il fatto è che a SolidWorks Worlds, la conferenza per user che si è tenuta qualche giorno fa a Dallas, è stato lanciato 3DExperience.Works, un portfoglio che di fatto integra SolidWorks con altri brand e altre funzioni della piattaforma 3DExperience, cuore dell'offerta della multinazionale, dalla quale il software di design era prima scollegato. La strategia di espansione di Dassault Systèmes è ora dichiaratamente diretta alle piccole e medie imprese: il portfolio è progettato secondo caratteri di facilità d'uso e semplicità, ed è diretto a soddisfare le esigenze di contesti poco strutturati, duttili, e collaborativi. E il mercato c'è. Secondo Bernard Charlès, vice chairman e CEO di Dassault Systèmes, «vale 5 miliardi di dollari. Abbiamo le idee chiare su quello che possiamo fare nei prossimi dieci anni». Industria Italiana era a Dallas, e ha seguito l'evento anche con interviste a latere della conferenza.

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