Negli ultimi anni si è assistito al rincaro di beni che, per loro natura, incidono in maniera determinante sui sempre più magri bilanci familiari.
Tra i prodotti con costi in impennata da ormai 10 anni, carburanti, alimentari e beni energetici: per quanto riguarda il prezzo della benzina, il rincaro medio si attesta intorno al 9,6% rispetto al 5,4% di quello medio di altri prodotti energetici. Dati che fanno riflettere, nel confronto con l'inflazione tendenziale in area euro: 2,1% in media.
Tra i beni indispensabili, gli alimentari: i prezzi per quelli "freschi" hanno fatto registrare un incremento medio di quasi il 2%; del 2,4% per i prodotti ittici, del 2,2% per la frutta, dell'1,4% per la verdura e dell'1,8% per la carne.
Dati, che si fanno notare se paragonati con il trend al ribasso dei prezzi di apparecchiature elettroniche: una contrazione del 12,5% nell'ultimo anno per gli elaboratori e del 10,5% per strumenti fotografici, cinematografici ed ottici.
Peraltro, mentre le risorse di cui possono disporre le famiglie italiane sono sempre più ristrette, si osserva un continuo rialzo delle tariffe dei servizi - anche da parte egli enti pubblici -: dall'accesso agli ospedali ai biglietti dei trasporti, dalle tariffe autostradali alle bollette.
Insomma, si chiedono sacrifici ai più; ma nel settore pubblico, tuttavia, si pretendono azioni correttive e assunzioni di responsabilità che restano scritte solo sulla carta. Si pensi alle opere incompiute: ospedali e carceri iniziati ed abbandonati, acquedotti mai utilizzati e altro. E' una vergogna.
Netiquette: Post non accettati:
- «volgari» e/o «offensivi» e/o
- «razzisti» e/o «sessisti»
- «pornografici»
- «incomprensibili» (scritti cioè in italiano gravemente scorretto, senza punteggiatura, senza separazione delle parole...)
- «urlati» (ovvero scritti tutti in maiuscolo, che serve per mettere in evidenza una parola come se la si stesse dicendo ad alta voce)
- «spamming» (=messaggi pubblicitari)