E' una stranezza tutta italiana, quella di opere pubbliche palesemente contrarie a disposizioni di legge; e non di regolamenti speciali obsoleti e indecifrabili, ma di norme elementari e facilmente comprensibili anche dai non addetti ai lavori.
Balzano alle cronache il comune di Padova e quello di Selvazzano costretti dal ministero dei trasporti a rimuovere o a regolarizzare dossi e gli attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati.
Tecnicamente i dissuasori della velocità - lo si può dedurre dalla definizione - hanno lo scopo di rallentare la marcia di veicoli a motore per facilitare l'attraversamento della strada da parte degli utenti più "deboli", pedoni e ciclisti.
Da quando questi rialzamenti sono stati installati in città il numero di pedoni investiti è sensibilmente diminuito; in realtà, però, non è tutto oro quello che luccica: il ministero dei trasporti ha recentemente reso noto al Comune di Padova che i dossi sono difformi da quanto previsto dall'art. 179 del regolamento di esecuzione e attuazione del nuovo codice della Strada che cita testualmente: «Ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali di veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento».
Come se non bastasse, ai tecnici nel Comune non sono pervenute: il dpr n. 495 del 1992 e successive interpretazioni del Ministero dei trasporti che indicano le dimensioni dei rialzamenti in base alla classificazione della strada.
Le arterie di accesso a Padova si possono classificare in urbane di quartiere e urbane di scorrimento e presentano 100 dissuasori distribuiti in 12 vie; il dislivello deve essere massimo 15 cm dal piano stradale e la pendenza compresa tra il 4/5%. Tutti gli automobilisti si accorgono a occhio nudo che le norme non sono rispettate per la quasi totalità dei rialzamenti.
Oltre a non rispettare le norme, i dissuasori sono di intralcio ai mezzi di soccorso. I vigili del fuoco hanno enormi problemi ai propri mezzi poiché, avendo questi un notevole peso, la velocità con la quale sono costretti e percorrere i dossi sollecitano fino alla rottura più parti dei loro veicoli; lo stesso problema è stato reso noto da croce rossa e croce verde, che oltre ad avere problemi ai mezzi rischiano l'incolumità dei pazienti che trasportano.
Scientificamente è stato dimostrato che in caso si attacco di cuore e altri malori cardio-vascolari, nel percorrere i dossi c'è in serio rischio la vita del paziente.
A Padova 2 è uno scandalo: com'è possibile che geometri ingegneri e architetti del Comune non abbiano letto le norme prima di installare i dossi?
Poi, dato che il ministero chiederà di togliere i dissuasori o di regolarizarli, ciò farà spendere al Comune tanti soldi presi dalle tasche dei contribuenti.
Chi si chiede perché non sia costretto a pagare chi ha sbagliato.
Matteo Giora
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