Turismo procreativo, fuga senza fine

fecondazione esterologa1Diritti civili, famiglia, malattia, laicità, libertà sono parole che ancora alimentano il dibattito sulla contestatissima legge 40/2004 che regola le norme sulla procreazione medica assistita (PMA), legge ritenuta responsabile di un esodo massiccio oltreconfine di coppie infertiliA dimostrare che le modifiche alla legge 40 apportate dall'intervento della Corte Costituzionale, che ne ha allargato di tanto il raggio di azione, non sono state sufficienti a invertire la tendenza, ci sono i numeri dell'esodo procreativo, drammaticamente ancora in crescita. Una fuga senza fine: nel 2011 almeno 4 mila coppie italiane hanno varcato i confini per realizzare il sogno di avere un figlio

 

Alcune motivazioni che inducono alla fuga esistono ancora oggi. Altre, invece, non sussistono più. Fa luce su entrambe, sbrogliando la matassa, "Fecondazione e(s)terologa" di Andrea Borini e Carlo Flamigni. Un piccolo manuale che, senza pregiudizi e al riparo da ogni tipo di ideologia, cerca di fare chiarezza su un tema troppo spesso discusso in termini più ideologici che scientifici.

"Fecondazione e(s)terologa" non è solamente un compendio sulle tecniche o una guida per orientarsi tra i diritti e i doveri della legge 40. E' piuttosto un ritratto a tuttotondo della delicata materia, attento a non tralasciare dettagli preziosi per chi si trova all'inizio del percorso: gli aspetti pratici e psicologici, i rischi, la gestione dell'insuccesso, la maternità surrogata, la questione relativa all'anonimato del donatore o al "segreto, sì o no?" ovvero l'opportunità o meno di rivelare al figlio di aver fatto ricorso alla donazione di gameti o embrioni.

Il libro è, in sostanza, un vademecum che, oltre a ricordare alle coppie i loro diritti, spiega - strizzando l'occhio alla "via italiana"- di chi fidarsi in Italia e oltreconfine. Uno strumento utile agli attori del cosiddetto "turismo procreativo" che distingue speranze e illusioni dalle reali possibilità. Ampio spazio è dedicato a cosa si fa all'estero, un paragrafo per ogni paese offre indicazioni sui tempi, sui costi, sulle tecniche utilizzate, sulle opportunità e sui limiti. Per poter scegliere con accortezza andando oltre il passaparola, per esempio valutando l'autorevolezza del centro e dei medici con l'analisi della produzione scientifica e della casistica di successo.

Percorsi insidiosi, denunciano gli esperti, rischiano di catapultare le coppie nelle mani di medici senza scrupoli, nel giro delle cliniche low cost ma anche low safety (soprattutto all'Est Europa). Come sulla compravendita degli oociti: nel mondo si seguono le regole più diverse.

Negli Stati Uniti le cellule uovo di una supermodella possono raggiungere prezzi incredibili fino a 100.000 dollari. In Inghilterra il commercio di oociti e di spermatozoi, a lungo vietato, oggi è ammesso ma il compenso non può superare le 1.000 sterline. In Romania, al contrario, si è assistito ad un vero e proprio sfruttamento delle donatrici. Fino a qualche tempo fa il compenso stava tra i 100 e i 150 euro per oocita (che venivano fatti pagare alle coppie anche oltre 6.000 euro).

Un invito degli autori arriva nel finale: colmare la lacuna nel sistema sanitario italiano con l'istituzione di un ente governativo che presieda alle attività di PMA.


Mauwa Alexandra Lauro

Galileo, Giornale di Scienza

22 ottobre 2012

fecondazione esterologa

 

 

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