Perché in Italia le immatricolazioni – dati di gennaio alla mano – segnano il passo in misura quasi doppia rispetto alla media europea? Perché da noi pesa il caos generato sul mercato dal ticket ecobonus-ecotassa, norme scritte per favorire l'acquisto e di auto elettriche o ibride e disincentivare quello di vetture a motore termico. In realtà l'incertezza è destinata a perpetuarsi per tre ragioni: i beneficiari del bonus non sono tanti quanti i colpiti dal balzello; il malus va a impattare giusto sulle auto a benzina, lì dove si erano diretti mercato e produzione dopo la malaparata internazionale del diesel; l'elettrico è un'alternativa costosa per il consumatore, ed è un campo nel quale per ora l'Italia ha poco o niente da offrire. Il bonus-malus previsto dalla legge di Bilancio è operativo dal primo marzo. Allo stato, avvantaggia carmaker coreani, tedeschi e giapponesi. Ne abbiamo parlato con il direttore del centro studi Promotor Gian Primo Quagliano e con Stefano Aversa, vice presidente globale e presidente Emea della società di management consulting AlixPartners, che ha realizzato studi specifici sull'automotive.
CONTINUA SU INDUSTRIA ITALIANA
4 marzo 2019
immagine gratuita pixabay
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