Dopo due decenni di retorica anti-statalista e di “libero mercato”, la questione Embraco potrebbe rimettere al centro, finalmente, la politica industriale. Con uno strumento tipico di una strategia “nazionale” di governo: un fondo contro le delocalizzazioni. Annunciato dal ministro uscente allo Sviluppo economico Carlo Calenda, la soluzione si rende necessaria nel Bianco – comparto che si regge in Italia grazie a raffinate competenze industriali e a precari equilibri di filiera e con altri settori. Quello dell’elettrodomestico è un tessuto imprenditoriale indispensabile al Paese; ma è al contempo minacciato dal dumping dell’Est. Resta da vedere come tutti questi nuovi propositi verranno applicati (o re-interpretati) dal Governo che verrà. Ammesso e non concesso che nei prossimi mesi se ne insidi davvero uno nuovo e pienamente operativo.Solo una forte presa di posizione del governo è riuscita a congelare fino alla fine dell’anno il trasferimento delle attività dello stabilimento Embraco (del gruppo americano Whirlpool) dal Piemonte alla Slovacchia. L’idea è che non si debba più rincorrere le strategie delle multinazionali presenti sul territorio nazionale: vanno “anticipate” con patti di mutua convenienza. E anche al di fuori del settore, il fondo potrebbe essere utilizzato per dar vita a player di dimensioni adeguate alla competizione globale.
CONTINUA SU INDUSTRIA ITALIANA
6 marzo 2018
credits immagine: Maurizio Castro
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