Sono quattro le armi strategiche che Leonardo – colosso nazionale guidato dall’ad Alessandro Profumo e attivo nei settori della sicurezza, dell’aerospazio e della difesa – può giocarsi in vista della prevista ripresa del mercato degli elicotteri civili, dopo il declino degli anni scorsi. Anzitutto, Leonardo produce una “famiglia” di modelli con componenti condivise, circostanza che consente ai piloti di familiarizzare rapidamente con più aeromobili dello stesso ceppo. Sono mezzi, realizzati “in casa”, con uno sviluppo contestuale dei componenti, fattore che contribuisce alla riduzione dei tempi di formazione tecnica. E poi la tecnologia: ad esempio, la diagnostica “real time”, con trasmissione dei dati wireless; o il simulatore di volo che taglia i tempi operativi. Infine, l’esperienza nel settore degli aeromobili imbarcati, riconosciuta a livello internazionale. Al centro delle attività di comparto dell’azienda, lo stabilimento di Vergiate, dalle parti di Varese: qui convergono tutti le componenti strutturali, meccaniche, elettroniche e avioniche realizzate in altri impianti dall’azienda. E qui i mezzi vengono integrati con tecnologie all’avanguardia, per garantire la sicurezza e l’operatività in condizioni ambientali complicate. Da Vergiate l’agile AW109, il versatile AW149, ma anche la versione aggiornata del Chinook, gigante da trasporto protagonista di tanti film di guerra a stelle e strisce, nonché altri elicotteri, partono per tutto il mondo, a seguito di appalti internazionali e acquisti privati. La rivincita (o il tentativo?) di Leonardo in questo comparto, insomma, non può che iniziare a Vergiate.
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21 febbraio 2018
credits immagine: Marco de' Francesco