Tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 prendono sempre più piede anche nel mondo dei servizi. D’altra parte, anche in settori apparentemente lontani dal contesto tipico della Quarta Rivoluzione Industriale – come, ad esempio, quelli assicurativo, previdenziale e finanziario – è presente la necessità di una connessione non mediata da persone, così come quella anche di raccogliere e analizzare una mole di dati sempre più ingente. La convergenza di dati generati automaticamente, di quelli relativi a dispositivi IoT, e di altri originati da utenti, determina l’esigenza di progettare macchine sempre più complicate ai fini dell’estrazione di valore per l’ azienda-cliente. Questa, senza investimenti diretti in hardware-software, può esternalizzare servizi di alto profilo tecnologico, dedicandosi così, con maggiore concentrazione, sulle attività “core”, e potendo rimanere, indirettamente, all’avanguardia sui terreni “non core”. Diversamente, l’azienda-cliente può lasciarsi guidare dall’azienda-architect nell’ambito dell’Information Technology, innovando in realtà sia la tecnologia che i processi di business, ottenendo una riduzione dei costi. Di qui la nostra analisi su Previnet, del gruppo RBHold.
CONTINUA SU INDUSTRIA ITALIANA
26 giugno 2017
Netiquette: Post non accettati:
- «volgari» e/o «offensivi» e/o
- «razzisti» e/o «sessisti»
- «pornografici»
- «incomprensibili» (scritti cioè in italiano gravemente scorretto, senza punteggiatura, senza separazione delle parole...)
- «urlati» (ovvero scritti tutti in maiuscolo, che serve per mettere in evidenza una parola come se la si stesse dicendo ad alta voce)
- «spamming» (=messaggi pubblicitari)