Non solo lo sviluppo, ma anche l’esistenza stessa del manifatturiero del Belpaese dipendono, in buona sostanza, da due fattori. Il primo è la capacità di stare al passo coi tempi, imboccando con fiducia la strada della digitalizzazione; il secondo è gestire con oculatezza il passaggio generazionale, che è una delle principali cause di estinzione delle aziende. Perché il tessuto industriale italiano è costellato di padri fondatori e vecchi leader, e di famiglie i cui destini sono intrecciati a quello delle imprese che hanno portato avanti. Nel momento cruciale, quello del trasferimento di strutture materiali, competenze di gestione e know how da una generazione all’altra, l’assenza di piani di successione (in un contesto in cui l’azienda si identifica con il nome del fondatore) comporta immediati problemi di governance, che si traducono rapidamente nel rallentamento dell’attività e che possono mettere a repentaglio la vita stessa dell’azienda. Occorre definire con largo anticipo gli obiettivi di proprietà, di governo e di gestione della famiglia controllante. E rafforzare la convergenza tra gli obiettivi della proprietà e quelli del management, pur segnando una profonda linea di demarcazione tra le funzioni di chi possiede e quelle di chi governa.
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23 maggio 2017