A ben vedere, i vantaggi dell’automazione dei processi sono noti da almeno una decina d’anni. Basta consultare la letteratura in materia per farsene un’idea: le parole chiave, per ogni ricerca, sono il risparmio dei costi, l’alta efficienza, la competitività, la produttività e una più agevole gestione dei difetti. C’è chi si è spinto ad indicare, tra i pro, anche il miglioramento dell’ambiente di lavoro – grazie alla sostanziale eliminazione del lavoro seriale, monotono e comportante sforzi fisici, a favore di attività che coinvolgono il monitoraggio e il miglioramento dei processi. E, singolarmente, nella maggior parte delle indagini “sul campo”, la possibilità di ridurre il personale al minimo non è quasi mai tra le prime aspettative delle industrie avanzate: piuttosto, servono competenze aggiornate ai tempi. D’altra parte, con l’avvento dell’Industria 4.0 si aprono nuovi scenari. Per esempio, la robotica collaborativa, e cioè la possibilità di realizzare una forte e concreta interazione di lavoro tra il robot e l’operatore umano, sfruttando le moderne tecnologie elettroniche ed informatiche per garantire la massima sicurezza anche in assenza di barriere fisiche. Da più parti si ritiene che il supporto fornito da tali robot possa peraltro essere utilizzato per rafforzare l’autonomia operativa delle celle di produzione, con un incremento della velocità di attraversamento e della qualità del prodotto, nonché con una semplificazione dei controlli.
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28 marzo 2017
credits immagine: ABB
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