Lo stalker, chi è e come agisce. E cosa fare per evitarlo

stalkingNella nostra società c'è stato un significativo incremento di stalking dovuto anche a continui cambiamenti nella sfera affettiva, attraverso crisi nei rapporti matrimoniali, problematiche di tipo economico, relazionale, comunicazionale, introduzione di moderne tecnologie, introduzione della privacy ecc. che hanno modificato e complicato i rapporti interpersonali e tutto il sistema di vita dell'individuo. Da un'altra parte inoltre, si è rimasti fermi ad una società patriarcale dove la parità tra i sessi non è ancora stata accettata e dove la donna viene ancora vista come un oggetto. Non dovremmo pertanto stupirci se, sotto quest'ottica, ci siano persone incapaci ad instaurare rapporti affettivi adeguati e capaci invece di violenza. I casi di stalking sono generalmente diversi l'uno dall'altro, per questa ragione ogni caso deve essere analizzato ed interpretato singolarmente tenendo presente le circostanze, le diverse tipologie di persecutori ed il relativo movente. Ogni caso va comunque preso in considerazione sia per aiutare la vittima, sia per aiutare lo stalker che spesso disconosce la propria sofferenza e/o patologia che l'ha portato a commettere tali gesti.

 

Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarlo concretamente facendogli prendere coscienza delle proprie azioni lesive della libertà altrui e di superare il disagio che lo spinge ad instaurare relazioni di dipendenza affettiva.

E' indubbio che nella maggioranza dei casi la vittima sia di sesso femminile in quanto viene vista come persona debole su cui porre il controllo ed il potere. La cultura ed il riconoscimento del ruolo femminile nella società devono fare ancora molti passi in questa direzione in quanto la mentalità è ancora prevalentemente maschilista. Una buona educazione familiare, scolastica, istituzionale e sociale in questa direzione porterebbe sicuri risultati sulla diminuzione non solo dei casi di stalking, ma anche di altre tipologie di casi di cui le nostre carceri sono piene, soprattutto in una società improntata ad una crescente insicurezza in tutti gli ambiti dove è sempre più difficile gestire le relazioni interpersonali.

Un'attenta e sincera introspezione andrebbe anche fatta sulla vittima da stalking in quanto in molti casi una donna ha la forza interiore per poter intervenire in questi contesti e lo stalker questo lo sa.


CHI È

In questo lavoro si prende in considerazione solo lo stalker maschile vista la percentuale elevata di casi di questo sesso (85%).

Lo stalker può essere uno sconosciuto, ma generalmente è una persona con cui la vittima è stata legata da una relazione di tipo affettivo.

E' un soggetto che non riesce ad accettare un rifiuto o a reagire di fronte ad un caso di separazione, divorzio o alla fine di una storia d'amore. Molti casi infatti si verificano all'interno delle mura domestiche.

Solitamente è un soggetto che idealizza una persona, ha problemi di tipo relazionale e comunicazionale, cerca persistentemente il contatto con l'altro, si sente rifiutato e abbandonato, ha subito atti di violenza, ha un comportamento violento verso animali domestici, fa uso di sostanze alcoliche, non accetta la libertà femminile, ha una scarsa cultura, può avere disturbi psicologici gravi.

COME AGISCE

Lo stalker mette in atto ripetuti e morbosi comportamenti di intrusione relazionale nei confronti della persona che egli reputa appartenente a sé cercando di controllarla e, secondo la sua opinione, di proteggerla in quanto non in grado di farlo da sola. La sua insistenza di tipo persecutorio genera stati di ansia e di timore nei confronti della vittima (generalmente fragile) e nei confronti di persone a lei vicine, quali, ad esempio i familiari, modificandone le proprie abitudini con continue intrusioni nella sfera privata. Lo stalker vuole a tutti i costi riconciliarsi con la persona amata che ha perso e non riuscendoci aumenta la sua frustrazione in ossessione mettendo in atto comportamenti morbosi e patologici.

COME INTERVIENE

Per recuperare quello che secondo lui è di sua proprietà lo stalker è disposto ad osservare e pedinare la persona instancabilmente tanto che le sue molestie possono durare mesi e protrarsi per anni.

La sua gelosia e il disturbo di personalità lo spingono anche a commettere atti di violenza ed in casi estremi anche ad uccidere.

La vittima che subisce questi attacchi entra in un vortice di comportamenti ed automatismi tali da procurarle stress, ansia, angoscia, insonnia, paura e depressione che la inducono a cambiare stile di vita, isolandosi, cambiando continuamente il numero di cellulare, la via per andare al lavoro o rientrare a casa ed altro ancora per cercare di tutelarsi e di fuggire dal suo molestatore.

COSA FARE

1) Trovare il coraggio di rivolgersi alle Forze dell'Ordine per denunciare i fatti.

2) Rivolgersi alle associazioni predisposte anche al supporto psicologico o allo specialista psicoterapeuta. Esistono corsi di autostima e di difesa personale utili ad aumentare la fiducia in sé stessi, rafforzare il proprio carattere e a saper affrontare con adeguata capacità alcune situazioni specifiche.

3) Essere fermi nella decisione di non avere nulla a che fare con lo stalker.

4) Non abbassare la guardia.

5) Tenere un diario dove annotare tutti i comportamenti dello stalker.

6) Avere sempre a portata di mano il cellulare in caso di pericolo.

7) Evitare i posti isolati se si è da soli.

8) Se lo stalker è il proprio partner, non cercare di aiutarlo giustificandolo in quanto dev'essere ben chiara che la violenza va combattuta anche se si tratta "solo" di un ceffone.

9) Fare attenzione a qualsiasi sensazione negativa di paura o timore: l'inconscio non sbaglia quasi mai.

10) Far presente a qualche amico/amica, se non si ha il coraggio di rivolgersi ad uno specialista, se si riscontrano atteggiamenti aggressivi o violenti nel proprio partner o anomalie caratteriali di un potenziale stalker.


Carla Selvestrel

psicologa - psicoterapeuta

Cap. Ris. Sel. E.I.


credits immagina: stalking.it 

 

 

Aggiungi commento

E' materialmente impossibile controllare il contenuto dei commenti del nostro pubblico. Il sito conta ormai centinaia di pagine. Tuttavia, Idea Padova non intende diventare una palestra per offese personali né terreno per vendette private. Chi scrive commenti diffamatori se ne assume la piena responsabilità; chi dovesse inoltrarci materiale (articoli, commenti, immagini e video) illegale, sappia che sarà girato tale e quale all'autorità competente. Le persone offese da commenti diffamatori non rispondano con altri commenti, accettando così implicitamente lo scontro verbale; ma immediatamente inoltrino all'Editore una mail richiedendo la cancellazione del commento lesivo.

Netiquette: Post non accettati:

- «volgari» e/o «offensivi» e/o
- «razzisti» e/o «sessisti»
- «pornografici»
- «incomprensibili» (scritti cioè in italiano gravemente scorretto, senza punteggiatura, senza separazione delle parole...)
- «urlati» (ovvero scritti tutti in maiuscolo, che serve per mettere in evidenza una parola come se la si stesse dicendo ad alta voce)
- «spamming» (=messaggi pubblicitari)


Codice di sicurezza
Aggiorna

Questo sito utilizza cookies propri e di terze parti per la profilazione e per migliorare l'esperienza di navigazione. Se non accetti l'utilizzo parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information