Caso Stamina, per il TAR del Lazio è tutto da rifare

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vannoniSembrava fosse stato definitivamente bocciato e invece è solo rimandato. In principio infatti c'era stata la doppia bocciatura del Metodo Stamina di Davide Vannoni, di cui abbiamo dato notizia anche qui, su IdeaPadova. Il doppio no della Commissione scientifica del Ministero della Salute prima e del Comitato bioetico della Regione Sicilia, poi. Ieri invece, con un colpo di scena, il TAR del Lazio ha accolto il ricorso della Stamina Foundation.

La Stamina Foundation Onlus aveva presentato ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro il Ministero della Salute e contro il Comitato Scientifico per la sperimentazione, non costituito in giudizio. Il ricorso da parte di Vannoni si motivava con la convinzione che il comitato non fosse né obiettivo né imparziale, essendo composto da professionisti che in passato avevano espresso forti perplessità o addirittura accese critiche sull'efficacia scientifica del Metodo Stamina.

Altro punto che Vannoni riteneva determinante per contrastare la decisione del Comitato era il fatto che quest'ultimo non avesse preso in considerazione le cartelle cliniche dei pazienti che erano stati sottoposti alla cura con la Stamina, presso gli Spedali civili di Brescia. I quali pazienti, dai certificati medici, non risultano aver subito effetti negativi collaterali.

Ieri, 4 dicembre, il TAR ha emanato un'ordinanza con la quale annulla, previa sospensione dell'efficacia, i decreti del 18 giugno e del 28 agosto 2013, relativi al rilascio dell'autorizzazione per la sperimentazione scientifica all'AIFA e alla nomina dei componenti del Comitato scientifico, annullando quindi anche il parere negativo espresso da quest'ultimo.

Il TAR ha accolto quindi le riserve espresse da Vannoni nei confronti del Comitato che ha bocciato il suo metodo, ritenendo che non fosse stata garantita l'obiettività e l'imparzialità. Il ricorso di Vannoni è stato ritenuto «ammissibile e anche provvisto di sufficiente fumus». L'ordinanza sottolinea come si debba nominare un nuovo Comitato indipendente, primariamente in senso ideologico. Considerando come «sia pertanto necessario che ai lavori partecipino esperti eventualmente anche stranieri, che sulla questione non abbiano già preso posizione».

Hanno espresso la loro soddisfazione i genitori dei pazienti che avevano dovuto sospendere la sperimentazione. In primis, Andrea, il papà di Noemi, la bimba di 18 mesi recentemente ospitata anche da papa Bergoglio. E una speranza rinasce per le associazioni di malati che hanno presentato il ricorso al TAR insieme a Vannoni: il Movimento vite sospese, l'Associazione Tutti insieme per Ludovica Onlus e L'Associazione Mattia Fagnoni Onlus.

Tempestivamente il Ministero della Salute ha emesso un Comunicato Stampa per dare notizia dell'attuazione del provvedimento del TAR e dell'intenzione di provvedere nel più breve tempo possibile alla nomina dei nuovi componenti del Comitato scientifico. «Ho voluto attivare immediatamente le procedure per il nuovo Comitato – ha commentato il Ministro Lorenzin – perché ritengo che in questa vicenda non si possano lasciare i malati e le famiglie nel dubbio».

La sensazione è che la guerra sarà lunga e che Stamina abbia vinto una battaglia. Ma comunque di una guerra si tratta. Una guerra tra la «Scienza Ufficiale» da una parte, chi dice influenzata dalla potenza delle case farmaceutiche, chi dice obiettiva nell'utilizzo di Protocolli internazionali che determinano la certezza delle metodologie e la validità delle cure. E la Stamina Foundation Onlus dall'altra, chi dice «venditori di fumo» e «moderni ciarlatani», che verranno smascherati come è stato smascherato il metodo Di Bella, chi dice Geni incompresi dalla «Scienza Ufficiale» che non vuole accettare la metodologia di un metodo all'avanguardia, i cui risultati positivi sono sotto gli occhi di tutti. E in mezzo a tutto ciò la disperazione e la speranza dei pazienti e dei loro parenti, che rivolgono le loro preghiere alla Scienza, in qualunque forma si manifesti.

Matteo Bugliaro Goggia

5 Dicembre 2013

 

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