PADOVA — «Come mi sento? Ancora più libero di fare il mio lavoro, a contatto sul territorio, come ho sempre fatto». Sereno ma pronto a togliersi qualche sassolino che teneva nelle scarpe da un po' di tempo: da ieri Alberto Salmaso non è più capogruppo del Pdl in Comune di Padova, sostituito da Antonio Foresta. A deciderlo otto consiglieri del gruppo su dieci: oltre Salmaso non ha firmato Gregorio Cavalla, vicino ormai alle posizioni di «Fare», il partito di Oscar Giannino. Ufficialmente il gruppo Pdl ha ratificato l'indicazione di Alberto Giorgetti e Marino Zorzato, coordinatori regionali: via dalla vita di partito che si candida alle politiche in compagini concorrenti, come Salmaso, terzo in lista per la Camera di Mir, Moderati in Rivoluzione.
«Eppure siamo in coalizione insieme, non direi proprio concorrenti: lo spacchettamento è stato fatto proprio per recuperare voti. Perché poi in giunta provinciale c'è un assessore, Domenico Riolfatto, passato con Monti?» spiega Salmaso. «Se poi si è deciso di fare una caccia alle streghe all'interno del partito, beh, a me interessa poco: continuerò a fare il mio lavoro ascoltando la gente». La vicenda ha radici lontane: nel 2009 Salmaso diventa, nel primo consiglio comunale del terzo mandato di Flavio Zanonato, capogruppo Pdl, ruolo che si prevedeva venisse affidato a Marco Marin, il candidato sindaco sconfitto. Da allora è cambiata più volte la compagine dei consiglieri pdl a Palazzo Moroni, ma mai gli equilibri, con Salmaso sempre capogruppo e molto attivo fra interrogazioni, mozioni e interventi. Ora la mente è rivolta all'avventura col Mir, non prima delle rivendicazioni. «Sfido chiunque a contestare il mio lavoro, sempre presente, come capogruppo. Nel Pdl padovano ci sono faide interne che si stanno acuendo per un motivo preciso: perdiamo consenso da 12 anni in città e dovremmo chiederci i motivi. Io a livello di partecipazione non ho niente da imparare».
Il nome di Salmaso è stato più volte in bilico come capogruppo. «Non so se qualcuno abbia lavorato per farmi cadere, la risposta sarà data dagli elettori e, per Padova, spero non sia la stessa del 2009». Chiusura con un augurio per Foresta. «Spero sia equilibrato e sappia tenere unite le molte, troppe anime che ha il Pdl in città».
Enrico Albertini
2 febbraio 2013
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