PADOVA – La città del Santo in vetta in Europa grazie al "Fermi". In una competizione per scuole superiori organizzata dalle due più importanti istituzioni scientifiche del mondo: la Nasa, quella, per intenderci, delle missioni spaziali a stelle e strisce e il Mit (Massachusset Institute of Technology) di Boston, primo ateneo del globo in fatto di fisica, astronomia, scienze naturali, chimica, informatica e ingegneria elettronica. Insomma, un trofeo (solo quello, niente soldi) di prestigio. In una gara, "Zero Robotics", piuttosto complicata: si giocava sulla stazione spaziale internazionale, a 400 chilometri da terra, e con due astronauti come arbitri; si trattava di programmare i movimenti dei minisatelliti Sphere, grandi come palloni da basket e che saranno utilizzati, in futuro, per rimuovere vecchi satelliti e altra "spazzatura" orbitante.
Alle eliminatorie hanno partecipato 150 tra licei e scuole tecniche americane e europee. «Allinizio – concede lo studente Giacomo Scomparin, del team del liceo scientifico Enrico Fermi "Sunday Programmers" – ci eravamo piazzati a metà classifica; poi abbiamo iniziato a risalire la china, e prima di allearci con i tedeschi eravamo al sesto posto». Del team, oltre a Scomparin (5F), i due mentor Renato Macchietto e Emilio Corso (insegnante al fermi di matematica e fisica il primo; studente di matematica al Bo il secondo); e gli studenti Enrico Lumetti (4B), Izat Baybusinov (5F), Ying Jie Wang (3D), Klest Dedja (5D), Tommaso Chemello (4A), Francesco Gallinaro (4D) e Andrea Finazzi (4D). All'ultima tornata, come da programma, due gare separate; una per americani e l'altra per europei. E non più singole scuole, ma alleanze tra istituti. Il Fermi si è associato a due team di Berlino nel "Brotherhood of Esteemed European Researchers", che è andato a vincere la finale per il Vecchio Continente. I sei superteam finalisti sono stati ospitati a seguire la gara in diretta web nel centro di ricerca dell'Esa (Agenzia spaziale europea) a Noordwijk, vicino ad Amsterdam. «L'ultima competizione, l'11 gennaio – spiega Macchietto – consisteva nel programmare i robot perché si muovessero all'interno della stazione spaziale, in una serie di operazioni prestabilite e in uno spazio molto ridotto (1,6 metri per 1,2)». Una vittoria notevole, se si considera che l'insegnamento dell'informatica è stato introdotto solo di recente al Fermi, e non riguarda le classi degli studenti in gara. «Ma alcuni di noi – chiosa Scomparin – conoscevano la materia per hobby; altri si sono impegnati nella strategia». In finale, anche l'itis "Guglielmo Marconi" di Padova alla guida del superteam "AstroPenguins".
Corriere del Veneto
18 gennaio 2013
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