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Mercati al ribasso? Abn Amro: si può guadagnare lo stesso

 

 

Recessione in agguato? Congiuntura mondiale a rischio, a causa dei mutui Subprime? Ci si può anche guadagnare. Lo hanno affermato ieri sera al Caffè Pedrocchi Marco Belmondo e Elisa Medaglia, rispettivamente responsabile marketing e responsabile dei prodotti quotati in Italia di Abn Amro, una delle banche più importanti d’Europa e recentemente “scalata” da un consorzio di tre istituti europei, Royal Bank of Scotland, Fortis e Banco Santander Central Hispanico.

Gli strumenti per il riscatto, secondo gli organizzatori, sono i Mini Future Certificate: sono titoli che sfruttano l’effetto leva applicato all’andamento degli indici, delle materie prime, dei tassi di interesse e di cambio sottostanti. In pratica, si tratta di titoli quotati in borsa, che consentono di moltiplicare le performance di azioni o indici italiani. L’investitore sceglie se investire al rialzo o al ribasso, e seleziona un moltiplicatore. Se, per esempio, in un certo periodo l’azione sottostante ha guadagnato l’1% e il moltiplicatore era cinque, in caso di scommessa al rialzo l’investitore avrà guadagnato il 5%. Tuttavia, nel caso in cui l’investitore abbia scommesso al ribasso, avrà perso la stessa percentuale.

Non sono titoli a capitale garantito, ma esistono meccanismi che bloccano le perdite quando queste raggiungono una valore stabilito dall’emittente e calcolato una volta al mese.

La soglia d’accesso è bassa, anche 50 euro, e i titoli si possono vendere in qualsiasi momento. «La novità – ha spiegato Marco Belmondo – è nel sottostante. Non soltanto indici, ma anche azioni italiane. Non c’è nulla di simile nel mercato nostrano». Gli organizzatori si sono detti soddisfatti per l’accoglienza dei nuovi strumenti finanziari. «Il fatto – ha chiarito Belmondo – è che si può investire anche al ribasso,e quindi in situazioni di mercato non favorevoli. E si possono utilizzare i titoli a copertura di altri investimenti».

Per chi non se la sentisse di rischiare, c’è un altro strumento. E’ un deposito che accredita un tasso variabile. «Si negozia in banca – ha spiegato Elisa Medaglia – ed è tassato al 12,5%. E’ liquidabile in ogni momento, e ci si può solo guadagnare».

 

Marco de’ Francesco

 

(articolo pubblicato sul Mattino di Padova il 4 marzo 2008)

 

 

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