PADOVA

DEGRADO DA SPRITZ?

SI COMBATTE DISLOCANDO I BAR

SENZA TENTAZIONI AUTORITARIE

 

Parlando di Padova e di giovani, non si può non parlare degli "spritz"; con questo termine è ormai consueto indicare il movimento giovanile che raggruppa migliaia di ragazzi nelle piazze del centro di Padova.


Questa moda oltre a coinvolgere una moltitudine di ragazzi che si aggregano e si divertono, crea problemi a chi abita nei luoghi dove si concentrano i bar. Infatti di solito lo spritz si consuma in bicchieri di plastica che di regola vengono gettati a terra. Molto spesso i bar non hanno servizi sufficienti a rispondere a esigenze fisiologiche dei clienti, che spesso usano strade e portoni delle case come toilette.


Per comprendere l’importanza del problema, si consideri che quando un locale diventa "di moda" tra i giovani, ne aprono molti altri lì vicino, l’uno attaccato all’altro, richiamando altri giovani. Perciò i problemi si allargano a macchia… "di spritz!"


Le lamentele degli abitanti dovute al degrado (sporcizia, schiamazzi, liquami, atteggiamenti scorretti, e altro), hanno portato, diversi anni fa, ad una disposizione comunale che prevede la chiusura tassativa dei locali entro le 24.


Se tale decisione permette agli abitanti di avere una maggiore pace, fa sì che la città dopo mezzanotte abbia un aspetto privo di vita, quasi da coprifuoco.


Il risultato di questa situazione è che, chi volesse all’uscita di un cinema, o di un teatro, o dopo una cena, concludere la serata andando a bere qualche cosa non trova alcun locale aperto. Oltre a ciò, la città deserta può favorire delinquenza e criminalità.


E siccome Padova è una delle città universitarie più importanti e famose d’Italia, si capisce bene che questa situazione impoverisce e rende difficoltose le relazioni interpersonali e le possibilità di aggregazione e di divertimento.


C’è quindi una soluzione alternativa alle chiusura anticipata alle ore 24?


Per rispettare le esigenze di tutti gli abitanti, di studenti e ambiente, la soluzione potrebbe essere quella di vietare la concentrazione (quindi la apertura) dei bar in un’unica zona e di favorirne la dislocazione in altre, per servire più quartieri della città, e evitare l'affollamento.


"Sparpagliando" il popolo degli spritz si potrebbero aiutare i negozianti del centro, che spesso nei consigli comunali si lamentano di essere poco visibili e quindi poco appetibili al pubblico. Si è visto infatti che misure utilizzate dal comune per incrementare la visibilità dei negozi, come l’aver trasformato vie trafficate in vie pedonali (es. via Altinate, via Zabarella, ecc..) non hanno aiutato i negozianti.

 

Nicolò De Marchi