IL CASO

MORA-FRANCESCHI

DUELLO IN TV

Nessuna stretta di mano. La guerra continua in tribunale

 

 

BELLUNO – Nessuna stretta di mano, ma anzi duello con sparatoria verbale nel secondo round tra il sindaco di Cortina Andrea Franceschi e Lele Mora. Che la piega fosse quella degli inizi del mese, e che l’esito della querelle sia ormai consegnato all’opera dei tribunali lo si è capito subito, ieri sera, quando nel corso del programma “Xnews” di Antennatre Nordest il conduttore ha dato la parola a Mora.

Che il manager e anfitrione di tronisti e fidanzate, di vip per sempre o per una stagione, se la fosse presa a male era cosa nota. Quella lettera del primo cittadino di Cortina d’Ampezzo Andrea Franceschi, daspo municipale dove si chiedeva a un noto albergatore di non invitare a Capodanno Mora e il suo «circo», non gli era andata giù. L’accusa, in sostanza quella di raccattare ospiti cafonal non adatti al prestigio della città, neppure. Così, i primi di dicembre Mora annunciava querele.

«Sono rimasto sbalordito – ha commentato ieri Mora – per il tono del sindaco, tipo “se viene a Cortina lo prendo a calci nel sedere”. Doveva confrontarsi con me in privato, invece di parlare per comunicati. Ora sono qui. Quanto al mio “circo”, non è trash; proprio ieri ho sentito Zucchero». Mora scorge l’ombra della politica. «Non puoi pretendere di stare simpatico a tutti – ha continuato il manager -: è che sono troppo di destra, ora che quelli di sinistra vogliono conquistare posizioni. E attaccando Mora si ottiene popolarità». Mora non ritira le querele. «Non sono un articolo da circo – ha commentato – anche se amo nani e ballerine. E ho creato l’80% della tv italiana».

Non torna il sereno con il microfono in mano a Franceschi, che si riferisce alla “leggenda nera” di Mora in terra ampezzana: una casetta abusiva di legno e 10mila euro di prodotti alimentari mal conservati distrutti dai Nas al “Pala Sugar Reef”. «Nessuna caccia alle streghe – ha affermato il sindaco – ma chi lo vorrebbe, uno che si comporta come ha fatto lui?».

Nessuna stretta di mano, neppure su richiesta del conduttore. «Non mi piace finire a tarallucci e vino – continua Franceschi – e non ho niente da spartire con Mora». Il sipario cala con gli ultimi fuochi. «Intelligenza e cultura sono di pochi – ha attaccato il manager – la città cambi sindaco e Franceschi impari l’educazione». «Sono orgoglioso – ha replicato il sindaco -: una querela da chi disistimo. Una querela che mi garantisce un secondo mandato». Frase che per Mora dimostra la sua teoria. «E’ vero – ha terminato – ma solo perché il sindaco si è fatto pubblicità con me».

 

 

Marco de' Francesco

 

Corriere del Veneto, 29 dicembre 2010

 

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