L'INTERVISTA

L'ANFITRIONE RODIGINO SI SFOGA

LELE MORA QUERELA

«INGRATI, PORTO ATTORI E PROMUOVO LA GIOVENTU'»

 

BELLUNO - «Caro sindaco, trash sarà lei». Perché Lele Mora (all’anagrafe Dario Mora, 1955, di Bagnolo di Po) manager e anfitrione di tronisti e fidanzate, di vip per sempre o per una stagione, se l’è presa a male. Anzi, querela. Quella lettera del primo cittadino di Cortina d’Ampezzo Andrea Franceschi, daspo municipale dove si chiede a un noto albergatore di non invitare a Capodanno Mora e il suo «circo», in quanto incompatibili con manifestazioni serie che si addicono al nome e al prestigio della città, non gli è andata giù. Perché le “accuse” relative a passate festività sono delle buffonate. Perché il sindaco è comunista, e nel crepuscolo del berlusconismo se la prende con lui. Perché Mora è una brava persona, che promuove la gioventù. «Infatti – afferma Mora – ma come si permette? Io frequento anche John Travolta e Kevin Kostner, sono immondizia anche loro? E c’è da intendersi sul “trash”: se il pubblico non desiderasse certi personaggi, cambierebbe canale. E poi sono una persona per bene, pulita, porto benessere e attori come Sabrina Ferilli o Christian De Sica».

Anche vip di “tono” un po’ minore, però, come Costantino Vitagliano.

«E’ quello che mi ha fatto guadagnare di più: d’altra parte, se milioni di persone si sono innamorate di lui, qualche merito lo avrà, o no?».

Ma lei organizza spettacoli a Cortina quest’inverno?

«Ma neanche per idea: a Cortina al massimo ci vado a prendere un cappuccino, tutto qui. Ingrati. Lì ho portato personaggi famosi, e se la città è finita sui tiggì, lo deve a me. Quest’anno vado a San Vito di Cadore, dove mi rispettano tutti».

E allora perché questo accanimento?

«Perché sono berlusconiano e il sindaco è abituato ad avere a che fare con i comunisti».

E’ sicuro?

«Guardi: se i giornali non attaccassero ogni giorno il premier non avrebbero nulla da scrivere. Eppure andrebbe lasciato in pace, perché per questo Paese ha fatto cose importanti».

Ma che c’entra: c’è una proprietà transitiva? Attaccano il premier e quindi lei?

«Può darsi, ma non me ne frega niente. Mi vanto di essere suo amico: come professionista, sono cresciuto anche grazie a lui».

Beh, però c’è quel filmato dove lei e due ragazze entrano ad Arcore.

«Ci vado con chi mi pare; ma porto artiste, non troie (sic)».

A Cortina la “accusano” di aver edificato una casetta in legno abusiva, e di aver raccolto alimenti mal conservati poi sequestrati dai Nas.

«Macché: (nel frattempo entra in un ristorante. Saluta Adriano Galliani. ndr) per la casetta avevo chiesto l’autorizzazione, ma è arrivata in ritardo. Quanto ai prodotti scaduti, non erano dentro il tendone: li avevamo già portati fuori. E poi io lì ero solo “uomo immagine”, non manager. Che c’entro?».

Insomma, che dire al sindaco?

«Franceschi pensi a fare parcheggi nella sua città, che ce n’è bisogno».

 

Marco de' Francesco

Corriere del Veneto, 5 dicembre 2010