ANDREA CINGOLI
LA BANCA-BOUTIQUE
COMINCIA DA PADOVA
PIANO TRIENNALE DI
ESPERIA PER IL NORD-EST
In corso di selezione un team di professionisti
L'ad Cingoli: «Curare i passaggi generazionali»
Start-up
padovana per Banca Esperia, con ambizioni “trivenete”. «Dopo
la nomina dell’area manager Roberta Romano – spiega l’ad
Andrea Cingoli – si tratta di selezionare un team di professionisti
entro fine anno, una decina tra private banker e esperti in pianificazione
con competenze patrimoniali e fiscali. Base di partenza la filiale di
Padova (in piazzale Pontecorvo, una delle 10 in Italia, sede a Milano);
ma aree di immediato interesse sono il Vicentino e il Trevigiano».
L’idea
è quella della banca-boutique. «Clienti “sofisticati”,
con patrimoni significativi – continua Cingoli -; non c’è
soglia minima, ma il target è l’imprenditore o il professionista
con un asset superiore a un milione di euro». E con un piano triennale
in tasca. «Nel Nord Est – spiega l’ad – si trova
circa il 15% delle posizioni interessanti per noi; e considerando potenzialità
del territorio e altri fattori, come i passaggi generazionali, pensiamo
di coprire quella quota entro tre anni».
Perché
la gestione personalizzata non basta. «Servono approcci consulenziali
– continua Cingoli -: meglio pianificare prima che risolvere un
problema poi. E ancora: oggi le famiglie sono spesso “instabili”
e non sempre i figli se la sentono (o sono in grado) di seguire le orme
dei genitori. Ma fa capo a Banca Esperia anche Duemme Trust Company; società
con competenze per la creazione di trust, strumenti poco conosciuti ma
utili per evitare disastrosi passaggi generazionali».
Ma
perché i veneti ricchi dovrebbero affidarsi a Banca Esperia? «Per
la solidità degli azionisti (Mediobanca e Mediolanum) – afferma
Cingoli - e per il modello di gestione patrimoniale delle famiglie. Con
mercati sempre più volatili, la soluzione è un approccio
“conservativo” per la parte più consistente delle sostanze;
più aggressivo per una componente “satellite”, identificata
con cura. Perché Cina, India e Brasile sono opzioni importanti,
ma non possono riguardare l’intero patrimonio. E poi, perché
tante famiglie lo hanno già fatto: la massa gestita è attualmente
(in Italia) di 12,2 miliardi di euro, contro gli 8,5 del 2009: + 42% in
un anno».
Quanto
ha inciso lo scudo fiscale? «Per 1,4 miliardi di euro – continua
Cingoli – con tanti veneti tra gli “scudati”. Nuovi
clienti, portatori di necessità di “protezione” dei
patrimoni, ora non più “occulti”. Siamo qui anche per
questo».
Vi
occupate anche di aziende. «Un approccio “integrato”
– dichiara Cingoli – per tutti i beni del cliente. Altre società
che fanno capo ad Esperia (Duemme SGR, Duemme International Luxembourg,
Duemme Servizi Fiduciari) consentono di completare i servizi in un’ottica
di governance e protezione». Unicredit si sta ristrutturando, accorpando
banche territoriali, private e corporate. «E ci sta facendo un grosso
favore – termina Cingoli –, forse per mettere i conti a posto:
la banca universale non funziona più, si va verso l’alta
specializzazione».
|