E’ stato recentemente presentato all’aeroporto di Orio al Serio (BG) il primo aereo ospedale europeo: è un Fokker 27 MK500, nato dal sogno di Alessandro Modia Rore, fondatore e presidente dell’Associazione Canguro Onlus Flights Aid, prima organizzazione umanitaria a portare aiuti sanitari di emergenza in aereo alle popolazioni bisognose dei Paesi in via di sviluppo.
«Grazie a questo progetto – spiega Alessandro Modia Rore – possiamo curare bambini che non sono in grado di ricevere alcuna assistenza specialistica perché vivono in villaggi isolati o che, nella migliore delle ipotesi, sono costretti a lunghi viaggi per poter raggiungere gli ospedali nelle capitali dei loro paesi. A questo va aggiunto il costo insostenibile per le famiglie, legato alle spese di accompagnamento. Per questo abbiamo pensato di provare a ribaltare la prospettiva: saremo noi a spostarci e a volare là dove ce ne sarà bisogno, senza dover allestire alcuna sala operatoria in loco. Altre associazioni umanitarie, con le quali ci interfacciamo, si occuperanno invece del lavoro di raccolta e di screening oncologico. Solo a quel punto interverremo noi, arrivando con l’aereo ospedale e l’equipe medica che dovrà eseguire gli interventi».
L’aereo, che ha l’enorme vantaggio di poter atterrare senza difficoltà anche su piste sterrate, è equipaggiato con le più moderne apparecchiature mediche: a bordo sono infatti allestite due sale operatorie oculistiche e, all’esterno, una tenda pneumatica con sei posti letto per gli screening.
Perché la scelta è ricaduta sugli interventi di oculistica? Chiarisce Modia Rore: «In molti paesi dell’Africa anche una semplice infezione oculare, che in Italia si può curare con estrema semplicità, porta spesso alla cecità. L’aspetto più drammatico è che si tratta per lo più di malattie curabili con un intervento di 10-15 minuti. Ad esempio, in Burkina Faso il 30% degli invalidi è costituito da persone non vedenti e, tra queste, l’80-90% potrebbero riacquistare la vista con un semplice intervento. Un volta giunti a destinazione si monta la tenda, grazie alla quale si possono creare diversi ambienti: nel primo il paziente viene accolto, lavato e cambiato; nel secondo si prepara all’operazione e potrà poi rilassarsi dopo l’intervento. Per effettuare l’intervento, invece, il paziente dovrà salire sull’aereo. L’equipe è composta da 3 medici chirurghi oculisti, un anestesista, un ortottista e un infermiere».
Insomma, fino a pochi anni fa era solo un'idea semplice e rivoluzionaria: prendere un aereo, attrezzarlo come un piccolo ospedale, e farlo volare negli angoli più sfortunati del mondo per aiutare tutte le persone che hanno bisogno di cura. Ora, invece, è un sogno diventato realtà, una realtà tutta italiana.