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WEEK-END AL BORGO

Ortona a mare,

la piccola Stalingrado

 


A picco sul mare, terra di grandi vini e dell'arte della pesca con il trabocco, Ortona è un'antica città italica nota in tempi remoti come Epineion. Era il porto dei Frentani, popolazione italica che abitava la fascia di Abruzzo adriatico compresa tra Ortona, Lanciano e Vasto. Sulla città italica ne fu costruita una romana della quale permangono alcuni tracciati stradali, porzioni di recinto dell'urbs e della quale sono stati rinvenuti diversi reperti. Poi fu bizantina, franca, normanna, aragonese. Verso la fine del Cinquecento fu acquistata da Margherita d'Austria, duchessa di Parma e di Piacenza, nonché figlia di Carlo V imperatore. Per volontà della nobildonna fu edificato, su progetto di Giacomo Della Porta, Palazzo Farnese, opera rimasta incompiuta. Forse su progetto di Francesco di Giorgio Martini fu construito il grande castello, recentemente restaurato dopo diverse traversie.

La cattedrale, San Tommaso, costruita in rossi mattoni e risalente al 1127, fu semidistrutta nel corso dell'ultima guerra. «Ma gli ortonesi - spiega Luigi Colantonio in "Conosci l'Abruzzo" (Quaderni Rai, Carabba, 1978) - erano troppo attaccati al loro santo, le cui reliquie portò da Scio nella loro città Leone Acciaiuoli nel 1258. Perciò la ricostruirono pezzo per pezzo, con gli stessi materiali. Desta ammirazione, per la difficoltà dell'impresa, la ricostruzione e il restauto del portale gotico che un ortonese, Nicola Mancino, aveva eretto nel 1311».

Dal 20 al 28 dicembre del 1943 fu teatro di un violento scontro bellico tra un battaglione della divisione paracadutisti tedeschi (guidati da Richard Heidrich) e due reggimenti canadesi (Prima divisione di fanteria e Prima brigata blindata) capitanati da Chris Vokes. Gli alleati avevano compreso che non si sarebbe oltrepassata la "Linea d'Inverno" senza la conquista di Ortona, per cui concentrarono ingenti mezzi per dominare la zona. I tedeschi, nonostante l'enorme disparità numerica, si difesero con la caparbietà e il coraggio degli antichi Germani. Fu un bagno di sangue. I Canadesi lo ricordano come uno dei momenti più duri ed eroici della loro storia militare. Alla fine la città andò quasi completamente distrutta, e i tedeschi furono cacciati casa per casa anche a colpi di lanciafiamme: i Canadesi persero 650 uomini, i Tedeschi forse un po' meno, ma furono costretti alla ritirata. Nella battaglia trovarono la morte più di 1.300 civili.

Maggiori informazioni si possono reperire nel sito Canada at War, cui dobbiamo anche le prime immagini del video.

Marco de' Francesco