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Stati Generali del Legno

 

Donato Pedron:

«La soluzione è nei B.a.c.»

 


Business aggregation center o, per chi preferisce le sigle, bac. E' la misura anticongiunturale emersa ieri a Padova alla conferenza agli stati generali del settore legno del Veneto denominata "Insieme, fuori dalla crisi", cui hanno partecipato Confartigianato, Cna, Casartigiani, e confederazioni sindacali.

Il comparto è in sofferenza. In Veneto sono attive (dati del 30 settembre 2009) 7.331 imprese artigiane, di cui 3.629 nella fabbricazione di mobili e 3.702 nell'industria e nei prodotti in legno. Nei primi nove mesi dell'anno in corso sono nate 208 imprese e 409 sono cessate, con un saldo passivo del 2,7% (201 unità).

Il settore ha perso nello stesso periodo il 4,4% degli occupati. Il fatturato regionale complessivo è di 560 milioni di euro, ma quello medio per azienda è di soli 71mila euro; le imprese con un giro d'affari superiore a 200mila euro sono l'8,5%.

Fatturato e produzione hanno subito in Veneto un forte calo nel 2008: attestandosi entrambi a quota - 9,6%. «La piccola e media impresa artigiana del settore - ha spiegato Moreno Trevigne di A & A Consulenza - non sufficientemente posizionata nella fascia di gamma alta di prodotto sta soffrendo perchè non trova più clienti; e nella fascia bassa di mercato si trova a competere con strutture molto più importanti per produzione e distribuzione. L'impresa che si rivolge a clienti attenti soprattutto al prezzo, che non riesce a mantenere addetti con elevate competanze, che ha scarsa visibilità sul mercato e che lavora prevalentemente in subfornitura rischia un veloce declino».

La soluzione? Per Donato Pedron, presidente di Confartigianato Legno/arredo del Veneto, è il bac. «Dobbiamo aderire a modelli dimensionali diversi - ha dichiarato Pedron - che possano disporre di maggiori competenze e di una forte capacità di penetrare nuovi mercati. Insomma, bisogna essere "grandi" per affrontare le nuove sfide; proponiamo che l'ente pubblico ci aiuti con nell'elaborazione dei progetti di aggregazione, mentre Veneto sviluppo, associazioni di categoria e fondazioni bancarie provvedano a conferire capitale di rischio, per accompagnare la formazione delle nuove realtà. Il capitale verrebbe restituito dopo qualche anno, per favorire altre aggregazioni».

L'assessore regionale all'economia Vendemiano Sartor è d'accordo, e sottolinea che gli strumenti tecnici per i bac già esistono. «La legge che finanzia i distretti - spiega Sartor - dispone da qualche anno di una seconda linea di finanziamento dedicata alle aggregazioni di almeno 10 imprese (anche per via temporanea) su un progetto comune. Quest'anno c'erano 3,5 milioni a disposizione; per il prossimo, procederemo ad una forte semplificazione del bando».

 

 

Marco de' Francesco

(articolo publicato sul Corriere del Veneto il 22 novembre 2009)