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Al Convegno del Cicap

L'astronauta Umberto Guidoni:

«La precarietà non va bene da nessuna

parte, e in particolare nella ricerca»

 


PADOVA - «La fuga di cervelli ci priva di risorse essenziali, con uno spreco immenso. Persone portate sino al massimo livello della cultura, nel momento in cui sono più creative vanno a lavorare all'estero. Ci priviamo così del motore dell'innovazione, i giovani. Bisogna investire risorse, per creare talenti». E' l'amaro commento dell'astronauta Umberto Guidoni, più volte sullo Shuttle e primo europeo nella stazione spaziale internazionale.

«Non è solo una questione di soldi, ma di priorità politiche - continua Guidoni - ma certamente bisogna considerare le condizioni materiali in cui la ricerca si svolge. E' inaccettabole che il 30% dei giovani sia in una condizione di precarietà. La precarietà non va bene in nessun ambito, e in particolare nella ricerca. Nei primi anni ci vogliono delle garanzie per consentire ai ricercatori di concentrarsi sul lavoro; invece sono costretti a cercare un contratto per l'anno successivo».

Non investire sulla ricerca per Guidoni è come chiudere la porta che apre il presente al futuro. «Bisogna poi domandarsi - termina Guidoni - perchè ci siano paesi in cui il merito viene valorizzato, anche se si tratta di stranieri; mentre da noi questo non vale neppure per gli italiani».

 

 

Video intervista realizzata all'XI Convegno del Cicap da Gilberto Mastromatteo, Giuseppe Bucca e Gian Marco Gandini. Montaggio di Marco de' Francesco