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Offerta limitata. «E non ci saranno grossi caroselli di turisti»

 
Lagorai, settimane bianche a 99 euro

Albergatori veneti in rivolta

Pra: «Sono finanziati dalla Provincia autonoma»

 

BELLUNO - Montagna veneta, la stagione turistica è ai blocchi di partenza, proprio mentre si apre un nuovo capitolo nella polemica tra operatori nostrani e trentini.

Semaforo verde anzitutto a Cortina d’Ampezzo, dove gli appassionati potranno sciare già il 13 novembre; ma, con le Dolomiti imbiancate, anche altre località inizieranno in anticipo rispetto alle previsioni: ad Alleghe, Arabba,  Col dei Baldi, in Marmolada, a Zoldo, Falcade e sulle piste di Porta Vescovo e di Passo San Pellegrino l’apertura degli impianti è prevista per il week-end del 27-29 novembre.

Quanto alla polemica fra albergatori confinanti, l’ultima puntata della serie  è iniziata qualche giorno fa quando  il vicepresidente dell’Apt Valsugana Lagorai Stefano Ravelli, la responsabile marketing delle funivie Lagorai Eliana Carlin e due imprenditori turistici hanno annunciato un nuovo prodotto: una settimane bianca con 5 pernottamenti, colazione in hotel o campeggio a 3 stelle più 5 skipass giornalieri alle funivie Lagorai, il tutto a 99 euro.

L’offerta vale dal 10 gennaio fino a Pasqua. Gli operatori hanno messo a disposizione pernottamenti e skipass a titolo gratuito, con un investimento di circa 20mila euro per ognuna (delle quattro) strutture ricettive e di circa 30mila per le Funivie Lagorai. «Abbiamo la fortuna – spiega Ravelli – di disporre di una stazione di sci con 17 km di piste, seggiovie quadri-posto, tappeti mobili, snow park, slittini, illuminazione: la stazione ha messo a disposizione un certo numero di settimane omaggio. E gli alberghi, invece di investire in pubblicità utilizzano i soldi destinati alle sponsorizzazioni per questa operazione. Con i prezzi bassi porteremo nuovi turisti sul territorio».

Naturalmente l’offerta non è illimitata. «Esattamente 99 settimane bianche a 99 euro» - chiarisce Ravelli. Ci si aspetta, dunque, la corsa ad accaparrarsi le settimane scontate («già iniziata» - sottolinea Ravelli) nonché  immediate ricadute sul territorio. «L’idea è quella di creare pacchetti dinamici – continua Ravelli – con cene tipiche o a lume di candela, degustazione di prodotti di malga, o escursioni con guide o con il gruppo astrofili».

Quanto basta a far venire la bile ai gestori veneti.  «Questa è concorrenza sleale – dichiara l’albergatore bellunese Floriano Pra  - se noi applicassimo quei prezzi finiremmo dritti in bancarotta. Ci sono costi fissi, sia per gli alberghi che per gli impianti di risalita. Si pensi all’energia, al personale, all’innevamento e ai tecnici».  Pra sospetta che i trentini siano in qualche modo “agevolati” dalla Provincia autonoma. «Non si può lavorare sottocosto – termina Pra – è pazzesco».

Gli fa eco un albergatore del Nevegal, Vito Olivier, che afferma: «Noi Bellunesi siamo ormai dei donchisciotte: ci battiamo contro i mulini a vento, e non caviamo un ragno dal buco. Trento ci porta via il lavoro: e cosa possiamo farci? Quel prezzo non copre il costo del riscaldamento. Anche noi abbiamo settimane bianche scontate, ma non si scende sotto i 370 euro». 

Di declassamento della professione di albergatore in generale parla invece il presidente della associazione di categoria di Asiago Antonio Valente. «Questa volta i Trentini hanno superato il limite – commenta Valente – sono senza parole. Fanno quello che vogliono perché operano in una realtà istituzionale che li sostiene. E poi, come si spiegano quei prezzi? Qualcosa c’è, sotto. E’ necessaria una risposta delle associazioni del settore; ma è soprattutto la Regione che deve muoversi».

Ma Ravelli getta un po’ di acqua sul fuoco: «Abbiamo avuto stagioni infelici, ultimamente, e questa è solo un’iniziativa promozionale, niente di più. E poi, abbiamo solo otto strutture alberghiere, poca cosa. Non ci saranno grossi caroselli di turisti, e di certo non faremo concorrenza a Cortina».  

 

Marco de' Francesco

  Corriere del Veneto, 8 novembre 2009