Questo mese voglio proporre all'attenzione dei lettori un breve articolo tratto da Gimbenews, giornale informatico del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze, che consente ai “non addetti a lavori” di conoscere gli indicatori per valutare la qualità assistenziale di servizi e prestazioni sanitarie.
La clinical governance è “una strategia con cui le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei servizi e del raggiungimento-mantenimento di elevati standard assistenziali, stimolando la creazione di un ambiente che favorisca l'eccellenza professionale” (NHS White Paper: A First Class Service, 1998). Rileggendo la definizione originale di clinical governance e accantonando le distorte interpretazioni generate dalla “libera traduzione” in governo clinico, è evidente che il principale obiettivo della clinical governance è la valutazione continua e il progressivo miglioramento della qualità dell'assistenza.
L'aziendalizzazione del SSN ha progressivamente estremizzato il peso degli indicatori di efficacia e “confinato” la valutazione della qualità a quella percepita dagli utenti. Oggi, invece, l'attuazione della clinical governance impone di integrare gli indicatori di qualità assistenziale nella valutazione e nel finanziamento di servizi e prestazioni sanitarie. In particolare, attraverso la valutazione multidimensionale della qualità dell'assistenza che si articola in sei aree: sicurezza, efficacia, appropriatezza, coinvolgimento degli utenti, equità d'accesso, efficienza.
- Sicurezza
E' il grado con cui vengono evitati i potenziali rischi e minimizzati i danni conseguenti all'assistenza sanitaria. Pertanto, obiettivo prioritario di tutte le organizzazioni sanitarie è il risk management che, oltre all'applicazione degli strumenti, deve essere sostenuto da radicali progressi culturali e organizzativi. In particolare, solo considerando l'errore come “difetto del sistema e non del singolo professionista” è possibile mettere in atto adeguate contromisure per aumentare la sicurezza dei pazienti.
- Efficacia
E' la capacità di un intervento sanitario di ottenere gli esiti desiderati: riduzione della mortalità e della morbilità, miglioramento della qualità di vita dei pazienti. In altre parole, l'efficacia identifica l'entità dei benefici ottenuti dall'assistenza sanitaria. Tuttavia, la ricerca sugli esiti (outcomes research) è condizionata sia dall'affidabilità e completezza dei sistemi informativi, sia da altri determinanti della salute: fattori genetici e ambientali, cultura e condizioni socio-economiche. Inoltre, quando si confrontano gli esiti assistenziali ottenuti in periodi diversi o tra organizzazioni differenti (benchmarking) sono indispensabili appropriate tecniche statistiche (risk adjustment).
- Appropriatezza
Un intervento sanitario è appropriato se viene erogato “al paziente giusto, nel momento giusto e per la giusta durata” (appropriatezza professionale), nonché “nel setting adeguato e dal professionista giusto” (appropriatezza organizzativa). Il miglioramento dell'appropriatezza professionale dovrebbe massimizzare la probabilità di effetti favorevoli (efficacia) e minimizzare quella di effetti avversi (sicurezza), oltre che ottimizzare le risorse, obiettivo primario dell'appropriatezza organizzativa.
- Coinvolgimento degli utenti
Gli utenti hanno il diritto di partecipare alle modalità di erogazione e valutazione dei servizi sanitari e il loro coinvolgimento può apportare numerosi vantaggi: definire un linguaggio comune, migliorare l'appropriatezza della domanda, identificare priorità, aspettative e bisogni, fornire informazioni sugli esiti a breve e lungo termine, offrire opportunità per risolvere i problemi in partnership, sviluppare la conoscenza della percezione sociale di salute.
- Equità d'accesso
Si riferisce alla possibilità che ha il singolo utente di accedere ai servizi sanitari. L'equità è condizionata da numerose variabili: appropriatezza degli interventi assistenziali, capacità dell'utente a raggiungere le sedi di erogazione dei servizi, forme di rimborso delle prestazioni sanitarie. Un sistema equo e solidale dovrebbe garantire servizi essenziali a tutti i cittadini, indipendemente da età, genere, razza, religione, residenza, grado d'istruzione, livello socio-economico.
- Efficienza
Un sistema sanitario efficiente deve ottenere dalle risorse investite il massimo beneficio in termini di salute della popolazione. L'impossibilità di offrire “tutto a tutti” richiede la definizione di priorità per allocare le risorse in relazione a due dimensioni dell'efficienza economica: l'efficienza tecnica ha l'obiettivo di fornire la massima qualità dei servizi al costo più basso; l'efficienza allocativa definisce le modalità per ottenere dalle risorse disponibili il mix ottimale di servizi e prestazioni per massimizzare i benefici di salute. In altre parole, se l'efficienza allocativa influenza le decisioni di programmazione sanitaria, l'efficienza tecnica consente di minimizzare i costi. L'efficienza allocativa - estremamente complessa - è poco utilizzata nel SSN, rispetto alla “ragionieristica” efficienza tecnica di cui si fa ampio esercizio, spesso in maniera impropria.