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La tragedia

 

Schianto in Porsche,

il giovane era ubriaco

Il conducente veniva da una lunga notte a Sottomarina,

il padre della vittima: «E’ stato un omicidio»

 


PIOVE DI SACCO (Padova) - «Un omicidio. E’ stato un vero omicidio». Ripete due volte questa frase Adriano Fiorin. Lui e Carla hanno appena perso il loro figlio di 20 anni. Thomas Fiorin, è morto, i suoi genitori hanno deciso la donazione degli organi come ultimo segno di altruismo. Il suo cuore ha smesso di battere nel letto del reparto di rianimazione dell’ospedale di Padova.

Thomas è morto dopo uno schianto tremendo a bordo di una Porsche 928 S. La guidava Bruno Vivarini, 19 anni, di Piove di Sacco. Aveva sottratto le chiavi dell’auto al nonno, tycoon delle concessionarie. Con loro viaggiava S.M. di 16, sul se­dile posteriore. Era la fidanzata di Thomas, che adesso non c’è più.

Lei se la caverà, ieri ha aperto gli occhi e non ricorda nulla dell’accaduto. Bruno Vivarini invece lotta ancora contro la morte. E’ in coma. La Porsche 928 S non era assicurata. Manca la pratica nei registri della Polizia stradale e la procura sta indagando.

Adesso emerge un altro aspetto: Bruno Vivarini si sarebbe messo alla guida ubriaco quella domenica notte alle 3.30 del mattino. Era tornato in sella ad una moto, da una festa a Sottomarina. E aveva deciso di fare un ultimo giro nel silenzio della notte con la fuoriserie di famiglia.

L’esame tossicologico rivelerebbe che il tasso alcolemico del 19enne, era di 1,52 (gram­mo/ litro) al momento dell’incidente. Il triplo del consentito. Thomas invece non era ubriaco, aveva 0,1: meno di un bicchiere di birra piccola, nel sangue. La famiglia di Thomas, distrutta dal dolore, non si da pace. Perché loro figlio stava tornando a casa ma «raggiunto da una telefonata, ha deciso di salire sulla Porsche con la fidanzata ».

I due ragazzi ormai si frequentavano poco e non erano stati assieme in spiaggia. Ma tornavano dalla stessa festa. «Mio figlio era tornato dalla festa a Sottomarina, si era fatto portare a Rosara dove aveva lasciato la macchina: non doveva essere lui a salire sulla Porsche. Perché era stanco, voleva tornare a casa – racconta papà Adriano –. Era sulla Romea e stava per accompagnare a casa la fidanzata, S., quando Vivarini lo ha chiamato il al telefono e lo avrebbe convinto a fare un ultimo giro in Porsche. Prima aveva sentito un altro ragazzo, che aveva rifiutato».

Thomas ha lasciato la sua auto parcheggiata davanti casa quella notte. Poi lui, assieme a S.M., la sua fidanzata, sono montati a bordo della 928 di Vivarini. Sono partiti tutti e tre da casa di Thomas a Cambroso di Codevigo. Dalla Romea, hanno imboccato la strada dei Vivai: all’altezza del cavalcavia di Sant’Angelo lo schianto.

La Porsche nella discesa ha invaso la corsia opposta, ha centrato il guardrail e si è ribaltata finendo contro le barriere divisorie alla fine del cavalcavia. A un centinaio di metri di distanza c’erano i corpi dei tre ragazzi. Catapultati sull’asfalto. La Porsche 928, distrutta. Le cinture inoltre, non erano agganciate al meccanismo di bloccaggio. E Vivarini, era stato visto altre volte a Cambroso a bordo dell’auto del nonno, che non avrebbe polizze assicurative.

«Come non è assicurata? Lo abbiamo visto altre volte, guidare qui a Cambroso quella Porsche - dice a denti stretti Papà Adriano - Sono bambini, qualcuno dovrà assumersi le responsabilità. Noi andremo avanti comunque con un azione legale ». Trattiene le lacrime: «Era un capitale quel ragazzo. Tra un mese io andrò in pensione, e lui avrebbe dovuto subentrare a capo dell’azienda di famiglia. Adesso come faremo…».

I funerali di Thomas si terranno alla chiesa di Cambroso. Bruno, rugbista del Petrarca Padova Under 20, lotta tra la vita e la morte. E’ in coma, su Facebook è nato il gruppo «Forza Bruno». S., la 16enne, ieri si è svegliata: non ricorda nulla. E’ ancora in prognosi riservata e presto, quando ricorderà saprà che Thomas, il suo fidanzato, ormai non c’è più.

 

 

 Martino Galliolo

Corriere del Veneto

3 settembre 2009