PADOVA, QUARTIERE 4

PARCO DEI SALICI, E' DEGRADO

 

I residenti sono in rivolta contro la situazione di degrado che si è creata al Parco dei Salici. Situato vicino alla chiesa di Santa Teresa alla Guizza, è stato realizzato lo scorso anno. Ad oggi la situazione appare insostenibile per coloro che abitano nelle dirette vicinanze.


Il disagio inizia già la mattina prima delle sette, anzitempo rispetto all’ orario di apertura, perché le poche recinzioni sono facilmente aggirabili. Ecco quindi che numerosi cani lasciati liberi dai padroni scorrazzano e si rincorrono abbaiando e svegliando chi vorrebbe dormire ancora.


Sicuramente uno spazio per “il miglior amico dell’uomo” è necessario; ma non è giusto disturbare la quiete pubblica e il sacrosanto diritto al riposo.


A causa di poche e mal messe recinzioni, la quiete è rotta anche in orario notturno perché gruppi di ragazzi, spesso stranieri, non ne vogliono sapere di tenere comportamenti civili.


Ecco allora che chi usufruisce del parco nel normale orario di apertura deve sopportare il degrado dei teppisti: cartacce, sacchetti, lattine di birra, bottiglie di plastica e di vetro, pacchetti di sigarette, cartoni con avanzi di cibo.


Come se non bastasse, i ragazzi hanno divelto cestini e gran parte della palizzata in legno che delimita il fossato causando pericolo per tutti coloro che percorrono il vialetto.


Lo stesso fosso che circonda il parco è saturo da centinaia di rifiuti e i residenti sono costretti, stivaloni ai piedi e attrezzi improvvisati alla mano, ad entrarvi per rimuove l’immondizia. Inoltre cercano di far defluire l’ acqua che, altrimenti stagnante, provoca fetore ed è ricettacolo per famiglie di topi e plotoni di zanzare.


In aggiunta a ciò, i rifiuti immersi nelle acque bloccano gli impianti di irrigazione delle case che attingono dallo stesso fosso, otturando i filtri almeno una volta al giorno.


Gli abitanti denunciano anche che le docce e i servizi degli spogliatoi del centro sportivo adiacente al parco scaricano a cielo aperto nello stesso fossato.


Il campo sportivo purtroppo crea altri disagi perché ogni sera i palloni sbattono sulle finestre o entrano in casa per via di reti troppo basse.


Inoltre l’enorme campo in erba sintetica, cotto dal sole, sparge nell’aria un tremendo odore di pneumatici bruciati. Un completo effetto discarica.


In ultimo, parte del parco è ancora chiusa e abbandonata a se stessa, circondata da reti rosse per lavori in corso. All’interno regna la savana, anche se non pochi sono i segni del passaggio dell’uomo, magari qualche sbandato per iniettarsi la dose.


Una situazione curiosa: l’Amministrazione illude i cittadini di creare parchi meravigliosi e poi non riesce a mantenerli con decoro. Eppure basterebbero pochi accorgimenti: un perimetro circondato da alte recinzioni e un nonno vigile durante il giorno.


Solo di recente sono stati spesi circa 30 mila euro per il Parco dei Faggi, possibile che per quello dei Salici non ci sia un euro?


Non si può appellarsi alla mancanza di fondi: è prioritaria la gestione delle vecchie aree verdi, non la realizzazione di nuove visto che non si è in grado di effettuarne manutenzione e pulizia!


E dire che proprio all’ ultimo Consiglio di quartiere avevo interrogato personalmente il presidente Bettella e l’assessore al verde Micalizzi ma la risposta era stata: «Il problema non c’è, al Parco è sotto controllo». Che vadano loro a ripulire i fossi, invece che i poveri abitanti incolpevoli.

 

Roberto Moneta