LE INCERTEZZE AZZERANO LE PRENOTAZIONI
I VIAGGIATORI DISERTANOMAR ROSSO E DJERBA
«Un sostanziale azzeramento di richieste». Perché i clienti non ne vogliono sapere, «perché la Farnesina sconsiglia il viaggio e perché si rischiano disservizi». Poco importa se si tratta di alcune fra le mete più ambite dai turisti nostrani: come Sharm El Sheikh, Marsa Alam o Hurghada in Egitto, o come Djerba in Tunisia. Paradisi alla portata di tutti, settimane all inclusive a 500 euro. «Soprattutto il Mar Rosso – afferma Secondo Schiavon, titolare dell’agenzia “Vvs Viaggi” di Padova, Srl attiva dal 1978, 10 dipendenti e 8 milioni di euro di fatturato – ha una forte vocazione turistica. Basta la carta d’identità, e il rapporto servizi-prezzo è impensabile in Europa. Ma lasciamo passare la buriana». Si consigliano altre destinazioni. «Nel Mediterraneo, però – continua – non vedo opzioni competitive. Bei posti non mancano: Turchia, Israele, Marocco. Ma i costi lievitano, e la burocrazia è più complicata». Stesso discorso per i viaggi “culturali”. «Gli italiani li porto a Luxor, Assuan, Abu Simbel – concede Romany Abd El Malak, titolare dell’agenzia “Sorima viaggi” di Ceggia, Venezia, Sas attiva dal 1997, 200mila euro di fatturato -; ma benché i moti sociali interessino solo le grandi città, i miei clienti si appiccicano al tiggì e poi “si ritirano”. Solo pochi “rimandano”. Perché gli italiani non sono coraggiosi, e ci vorrà del tempo prima che tornino a fidarsi dell’Egitto». Disdette che iniziano a notarsi in aeroporto. «Al momento - fanno sapere da Save Spa, che gestisce il “Marco Polo” di Venezia - è operativo un charter per la tratta Venezia-Torino-Sharm. Uno ogni venerdì: per il prossimo nessuna prenotazione».
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