IL CASO

Truffavano l'Usl di Padova
Arrestati medico ed ex paziente

 

Specializzato in ginecologia, rivendeva farmaci per la maternità assistita

a prezzi maggiorati. Denunciati otto pazienti per ricettazione

 

PADOVA - Medico e paziente truffavano l’Usl di Padova per ottenere in esenzione di ticket farmaci costosi che poi vendeva a prezzi maggiorati a donne che volevano sottoporsi a tecniche di procreazione medicalmente assistita. A. V., 50 anni, di Bologna, specializzato in ginecologia, e la sua assistente padovana, ex paziente, E. F. (42) sono così finiti agli arresti domiciliari. La squadra mobile di Padova, che li ha smascherati, ha anche denunciato otto pazienti per ricettazione. «Il danno finora accertato - ha detto il dg dell’Usl 16, Fortunato Rao - è di 10 mila euro, ma non è escluso che ci possano essere ulteriori vittime tra le aziende sanitarie di altre province». È stato lo stesso dg Rao a fare denuncia, nel giugno 2010 «dopo che ad un controllo incrociato era emerso un piano terapeutico dubbio, che coinvolgeva una paziente che non risultava all’anagrafe sanitaria». La polizia euganea ha scoperto che il piano terapeutico era intestato a pazienti inesistenti, inoltre che la firma del medico (esistente nella realtà) era falsa. C’erano però ricette mediche vere intestate alla stessa F., rilasciate da V.


Il medico bolognese, secondo quanto risultato dalle indagini, con vari artifizi e raggiri otteneva costosi ed indispensabili medicinali, in esenzione di ticket, rivendendoli a un prezzo più caro alle pazienti che volevano una procreazione medicalmente assistita. F. invece consegnava alle pazienti i medicinali, dopo averli ritirati dalla farmacia dell’Ospedale Sant’Antonio presentando false prescrizioni: false diagnosi di infertilità e piani terapeutici a firma di ignari medici, collaborazione di terze persone aventi i requisiti di legge per ottenere i farmaci forniti dietro corresponsione di danaro all’indagata la quale, talvolta, per soddisfare le richieste di approvvigionamento, si faceva rilasciare piani terapeutici a suo nome. V. avrebbe pubblicizzato e organizzato la sostituzione di maternità presso cliniche straniere dove la legislazione è permissiva.

 

La polizia, che si è avvalsa di intercettazioni telefoniche dalle quali sarebbe risultato che V. era a conoscenza dell’attività di F., ha tra l’altro filmato l’ indagata a Trento mentre incontrava e consegnava ad una coppia di Perugia i medicinali. Nelle perquisizioni svolte, sono state sequestrate varie partite di medicinali e ricette. Gli investigatori non escludono che il giro di affari della coppia possa essere parecchio più ampio. Truffe ai danni della sanità sono all’ordine del giorno. L’Usl 16 negli ultimi mesi ha presentato altre due denunce sempre per prescrizioni irregolari di farmaci.

 

 

Ansa

24 gennaio 2011